martedì 31 dicembre 2013

Arrivederci 2013...

Il mio Natale in Australia
Io con i miei amici prima di partire
Il mio giorno di laurea
Ormai il 2013 è passato, questione di poche ore. Io sono a Melbourne, in Australia, sto proseguendo la mia esperienza lontano dall'Italia. Ora è il momento di guardare indietro e rivedere cosa è successo in questo anno importante e ricco di soddisfazioni per me, il 2013. Pieno di viaggi, conoscenze, sorprese, serate normali tra amici, riunioni, libri, cinema. Un anno di conclusioni e ripartenze. Mi sono laureato lo scorso 19 giugno in Scienze umanistiche per la comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, dopo un percorso di tre anni tra fatiche e soddisfazioni. Poi ci sono state le lauree di molti miei amici, momenti molto importanti e toccanti che non dimenticherò facilmente. Invece i miei viaggi, io amo viaggiare e vedere posti nuovi, quest'anno mi hanno portato a Torino, a vedere la Reggia di Venaria Reale, la consiglio proprio, Udine, per il Friuli Doc e per stare un po' in famiglia, a Roma, una scoperta in solitaria tra la città eterna perfetta o quasi, ci ritornerò, a Malta, per una settimana di relax in compagnia dei miei migliori amici e infine in Australia, a Melbourne, dove sono ora, sono già stato anche Gold Coast per quattro giorni. Sono in Australia dal 7 novembre per fare un'esperienza di vita, così mi piace definirla, per viaggiare, conoscere e lavorare, riscoprire la mia famiglia, darmi insomma da fare e vedere un po' il mondo oltre la nostra e cara Brianza, poi nel 2014 penso di tornare in Italia.
Un 2013 che tornando alla mia vita fino a due mesi fa mi fa visto ancora impegnato presso la Gazzetta di Baruccana, anche se a distanza scriverò ancora qui dalla terra dei canguri;  soprattutto mi ha visto impegnato, più o meno dietro le fila, nella campagna elettorale vincente per Paolo Butti sindaco alle elezioni comunali di Seveso, e’ stata un'esperienza unica, lunga, e avvincente. Nel frattempo è proseguito il mio rapporto come volontario presso il circolo Legambiente "Laura Conti" di Seveso e  presso l'associazione Natur& Onlus, dove mi sento molto a casa.

Io nelle prossime settimane e mesi cerchero’ di raccontarvi un po' quello che vivo e sento qui in Australia, dall'altra parte del mondo, sensazioni nuove ogni giorno, io di fronte a me stesso in solitaria spesso.

Vi auguro un sereno e ottimo 2014, in cui possiate esuadire i vostri desideri e vivere pienamente.


Giorgio Barison

venerdì 27 dicembre 2013

The secret life of Walter Mitty

Prima o poi nella vita si deve prendere il “volo” e fare quello che si è sempre desiderato. Bisogna uscire dal nostro guscio di paure e insicurezze; con queste parole per me si può sintetizzare The secret life of Walter Mitty. Il film segna il ritorno alla regia dopo cinque anni per Ben Stiller, qui in veste anche di protagonista principale. Alla rivista americana Life si chiude un'era, si passa dal formato cartaceo al digitale, solo sul web e Walter, responsabile da sedici anni della grafica di tutte le copertine, è travolto dal cambiamento. Walter è un uomo solo e un sognatore, non riesce ad interagire con i colleghi, specie con la sua amata Cheryl e il mondo esterno, fantasticando molto su quello che potrebbe succedere. Prima di chiudere la sua esperienza lavorativa ha l'importante compito di consegnare il negativo 25 di Sean O'Connor (Sean Penn), il più celebre fotografo della testata, per recuperarlo dovrà intraprendere un viaggio vero e proprio, non solo nella sua fantasia, che toccherà Groenlandia, il Monte Everest e l'Islanda, provando sensazioni ed esperienze mai fatte nella sua vita prima sentendosi vivo veramente forse per la prima volta. Tornato dal viaggio si sentirà un uomo nuovo e riuscirà ad esprimere i sentimenti che prova alla sua ex collega di lavoro Cheryl (Kristen Wiig).
Un film non semplice, ispirato al racconto breve del 39' di James Thurber, a tratti triste, drammatico, avventuroso, mi ha convinto molto, eccetto forse per il modo in cui vengono mostrati i numerosi viaggi mentali di Walter, troppo esagerati e troppo diretti al cuore dello spettatore che rimane interdetto ai primi. L'ambito musicale diverte e intrattiene molto, troverete musiche delle più disparate, dagli Arcade Fire con Wake Up del 2005 fino a David Bowie. Da grande fan di Sean Penn sono soddisfatto, ha una parte molto importante che aleggia su tutto il film, seppur piccola.
Un film consigliato a tutti quelli che vanno oltre alle apparenze e credono che si possa aspirare a qualcosa in più rispetto alla vita di tutti i giorni. Da vedere da far vedere a tutti vostri cari, farà stare meglio per un po'.


Voto: 7,5
Giorgio Barison

mercoledì 18 dicembre 2013

Natale in Australia

Il Natale a Flinders Station
I giorni, anche qui in Australia a migliaia di chilometri dall'Italia, trascorrono. Il Natale arriva anche qui, in maniche di camicia e pantaloni corti a giorni alterni. Tutto è diverso, lo spirito natalizio che sentivo gli anni scorsi quest'anno non c'è proprio, sarà la distanza, sarà le persone che non ho intorno, e poi a Melbourne non sembra proprio di essere a Natale, eccetto per qualche addobbo qui e là e qualche canzoncina in giro. Ma vivo serenamente lo stesso, come se vivessi in una autunno-estate senza fine. L'Italia è lontana, ma la mancanza non è cosi forte. Sarà quindi un Natale diverso per me, ricco di persone, al pranzo del 25 dovrebbero essere presenti tutti i parenti che ho qui con le rispettive famiglie, un gruppo abbastanza numeroso, alcuni verranno appositamente dal Queensland. Tutti insieme uniti. Sarà molto bello, ma differente, a Seveso al massimo eravamo stati in sei con tutti i miei cari, i miei genitori e mio fratello.
Per quanto riguarda invece la mia situazione lavorativa devo dire che dall'inizio di dicembre, sto cercando lavoro senza sosta o quasi, sono stato anche a Carlton, il quartiere italiano, senza grossi risultati, solo tanti cv lasciati e molti no. Rimango fiducioso che la situazione possa cambiare entro breve, alcuni dicono che trovare lavoro a Melbourne è un mix di fortuna, destino e di trovarsi al posto giusto nel momento giusto, alcuni trovano lavoro in due giorni, altri in un mese, ognuno ha la sua storia e il proprio progetto. Io comunque sia non demordo. Ora proseguo nella ricerca, il lavoro è il mio primo pensiero, poi viene tutto il resto.

I miei sinceri Auguri di Buon Natale! 

Giorgio Barison

venerdì 6 dicembre 2013

Australia: The Counselor


Ho aspettato quasi un mese, ma alla fine non potevo più starci lontano dal cinema. Così sono andato al multisala Hoyts, il più vicino dove abito, all'interno del centro commerciale Northland.
Io sono a Melbourne in Australia. Come sempre fino a quando non si prova una cosa non si sa comè, e cosi è stato. Il mio livello di inglese rispetto alla partenza è migliorato, ma non è ancora ad un buon livello. Difatti non ho capito proprio tutto tutto del film lo ammetto.
The counselor (il procuratore), ultimo film diretto da Ridley Scott, è un thriller drammatico a tinte forti ambientato tra Messico e Texas. Il procuratore (Michael Fassbender), il suo vero nome non viene mai rivelato, decide di inserirsi per una volta soltanto nel contrabbando di droga nonostante un'ottima carriera e una favolosa fidanzata e futura moglie Laura (Penelope Cruz). Contatta quindi Reiner (Javier Bardem), piccolo boss del traffico di droga ed entrano in affari. Ma qualcosa va decisamente storto. Le alleanze e i giochi di potere dietro al contrabbando sono assai complessi e non ci sono loro due, anche altri signori presenti da più tempo vogliono comandare e intervengono a disturbare i loro piani. Nel frattempo mentre i due uomini, il procuratore e Reiner cadono a pezzi, la compagna di quest'ultimo Malkina, interpretata da Cameron Diaz, da donna fidata si trasforma in vendicatrice perfida e avida di denaro.
Lo scrittore Cormac McCarthy, vincitore del Premio Pulitzer per The Road, autore anche di Non è un Paese per vecchi, in questo film è per la prima volta sceneggiatore, prosegue nel suo stile variando sul tema, c'è molto più rapporto sentimentale che in molti dei suoi libri, vere storie d'amore, mentre i luoghi sono i tradizionali, le lande sterminate del deserto degli Stati del Sud. Il film premesso tutto ciò non mi ha convinto, anzi. Narra l'ascesa umana e poi la caduta agli inferi di un uomo, il procuratore, senza mostrare le ragioni di tutto questo. I personaggi intorno sono grotteschi, in primis Bardem, conciato con una permanente nera da corrente elettrica che non si fa dimenticare facilmente. Un ottimo cast, oltre ai già citati c'è anche Brad Pitt, che non riesce a risaltare in un film piatto.


p.s. Sentire le vere voci degli attori, dal primo all'ultimo, è stato fantastico.
Giorgio Barison

mercoledì 4 dicembre 2013

Un viaggio, una famiglia, un matrimonio.

Sono tornato da alcuni giorni ormai da Gold Coast, dove sono andato per il matrimonio di mio cugino David, figlio di Mario. Lo scorso 30 novembre si è sposato con Ikuko, giovane del Giappone. Per me questa è stato un week end molto importante, ricco di emozioni, ho visto e conosciuto tanti parenti e amici nuovi, che mi hanno accolto molto bene. Ho visto per la prima volta mio zio Mario, che ora vive a Hobart, in Tasmania. Gold Coast, nota anche come Surfers Paradise è un'immensa città sul mare, celebre per il surf, piena di palazzi e grattacieli pieni di appartamenti per vacanze, proprio in questi mesi tra dicembre e febbraio si popola, durante l'estate australiana. Le sue spiagge sterminate sono di sabbia fina, anche se non pulite al 100%.
Questa mia esperienza in Australia ha per me alcune ragioni principali, una tra queste è proprio la riscoperta della mia famiglia paterna, zii, zie, cugini di primo e secondo grado, tante persone che sono qui dall'altra parte del mondo che hanno un legame di sangue con l'Italia. Ritengo che le nostre origini sono molto di quello che siamo, dobbiamo conoscerle almeno un minimo, i rapporti però a volte si incrinano e si interrompono, ma tutti meritano una vita serena nonostante tutto. Attraverso la riscoperta delle nostre origini si conosce meglio anche se stessi. Questo può essere il mio suggerimento dall'altra parte del mondo, e questo è quello che sto cercando di fare.

Io con mio zio Mario.

Giorgio  Barison

martedì 26 novembre 2013

Lavoro, primi passi in Australia

Il cielo sopra Preston.
Una decina di giorni fa ho iniziato a cercare lavoro, armato di curriculum, tradotto opportunamente, con esperienze vere e altre piu’ fantasiose. Ho iniziato a camminare e camminare nel mio quartiere Reservoir, prima alcuni ristoranti cinesi, messicani e altri e poi alla fine sono andato a chiedere anche in quelli italiani. Anche se non erano e non sono la mia prima scelta. Beh dopo alcuni giorni, ho fatto una pausa. I risultati non erano stati molti. Solo qualche curriculum lasciato, qui si chiama resume’ alla francese, e tanti, ma tanti no. Ho cercato di non abbattermi troppo, ma non e’ stato facile.  Ho ripreso la ricerca con piu’ convinzione scrivendo su siti e gruppi su internet e mi sono diretto verso sud a Preston non distante da Reservoir. La prima mattina dopo aver chiesto in alcuni posti ho fatto subito il primo trial in un ristorante italiano. Il trial è il giorno di prova, poi il giorno dopo ho fatto il training, per imparare quanto necessario. Entrambe le giornate sono andate bene. Ora sono in attesa di sapere i turni per settimana prossima e quella dopo. Unica nota negativa mi hanno annunciato che la retribuzione sarà molto bassa visto sopratutto che sono alle prime armi.  Sto decidendo in questi giorni come comportarmi. Mi piacerebbe sfruttare al meglio questa opportunità senza perderci troppo. Posso sempre trovare altri lavori. Melbourne è una città molto grande e potrei trovare anche di meglio.

Parlando di altro qui in teoria siamo agli sgoccioli della primavera e tra poco dovrebbe iniziare l'estate, anche se non sembra. Ogni giorno ci può essere sole, pioggia e vento e poi sereno ancora.

Intorno a me ho diversi parenti che mi stanno vicino e cercano di aiutarmi per ogni evenienza in un Paese completamente nuovo per me. Non tutto è facile come potrebbe sembrare dall'altra parte del mondo. L'Italia e' molto lontana.

Giorgio Barison

domenica 17 novembre 2013

Melbourne tra vecchio e nuovo

Flinders station

Eccomi di nuovo. Scrivo per la seconda volta dall'Australia. Come forse saprete io risiedo per ora a Reservoir, un sobborgo urbano a 15 km a nord dal centro di Melbourne. A questo proposito in questi ultimi giorni ci sono stato due volte nella vera Melbourne. L'impressione, per quanto rapida, è stata buona, una città molto europea, capace però di accostare architetture tipiche dell'Ottocento con altre dei giorni nostri, come la Federation Square, vero simbolo della città, inaugurata nel 2002. La piazza ospita più di 2000 eventi ogni anno, sotto terra c'è un grande centro informazioni, mentre in un grande edificio moderno vi trovano sede la SBS, il centro per le arti visive del Paese, il Centro Ian Potter, la galleria d'arte australiana più vasta per numero di opere, facente parte della National Gallery of Victoria NGV. Queste ultime ospitate in un edificio caratterizzato da un'architettura molto geometrica unica e da colori molto originali. Proprio di fronte alla piazza si trova Flinders Station, la più trafficata stazione di Melbourne, dalle tonalità verde e senapè. Una stazione che in sé merita una visita, è rimasta proprio come nel XIX secolo. Sempre nelle vicinanze è da visitare la St Paul Church, la più antica chiesa anglicana di Melbourne, è del 1881, qui venne papa Giovanni Paolo II in visita.
Uno scorcio di Federation square
Ho poi percorso tutta Swanson street, l'area più commerciale ricca di negozi e poi sono tornato indietro verso il Parlamento, visitabile in alcuni orari del giorno.
Una città molto urbana, adagiata sul fiume e bagnata dall'oceano, il centro vi dista un paio di chilometri circa. Una città che visiterò ancora diverse volte nelle prossime settimane.

Per il resto ho proseguito l'esplorazione dei dintorni con il parco Edwards e ho iniziato la ricerca di un lavoro con scarsi risultati, ma sono solo all'inizio. Qui è appena iniziata la primavera con gradevoli temperature.
See you soon.

Giorgio Barison

domenica 10 novembre 2013

Arrivo in Australia

Panorama dalla Memorial Tower
Torno a scrivere dopo una settimana e più. Sono giunto nella terra dei canguri: l'Australia. Dopo i primi giorni di ambientamento solo oggi ho avuto tempo di scrivere. Qui molte cose sono diverse: il paesaggio, un cielo immenso, che cambia tonalità ogni dieci minuti, la guida è ovviamente a destra, la tranquillità della gente, che ho subito sentito nelle persone a me vicino, prive della nostra frenesia italiana. Le strade sono larghe e non manca mai spazio, e poi le case hanno solo un piano. Il jet lag non è stato così terribile, mi sveglio alle 6.00 ogni mattina senza volerlo. Le prospettive per tutti sono molto diverse, qui si prosegue se si ha determinazione e impegno. Da domani inizio l'esplorazione del centro città, io mi trovo a Reservoir, un sobborgo urbano leggermente fuori. Poi mi darò da fare per un lavoro. Tutto costa di più rispetto all'Italia, lo dico subito, un ticket del pullman circa 3 dollari e andare al cinema tra i 15 e 20 e così via, ma di norma gli stipendi sono più alti.
L'avventura dall'altra parte del mondo è solo iniziata, l'emozione è forte, ma il tempo è dalla mia parte.
See you soon.

Il paesaggio di North Warrandyte
Giorgio Barison

mercoledì 30 ottobre 2013

Il quinto potere

(
Bill Condon (Twilight, Dreamgirls) ha scelto un tema della nostra contemporaneità: il caso Wikileaks. Come già avvenuto per The social network, il regista si basa solo su alcuni libri scritti da alcuni giornalisti e un ex membro della fondazione. Solo la tesi di una parte è mostrata. La verità storica si avrà solo tra alcuni decenni.
Il film raccontato con la ormai tradizionale tecnica del flashback, torna indietro al 2007 quando si conobbero per la prima volta Julian Assange ( Benedict Cumbertbatch) e Daniel Berg ( Daniel Bruhl). Già allora Assange proponeva un modello diverso di informzione basato su gole profonde protette, mentre Daniel era un ottimo tecnico informatico bravissimo con i pc. Seguiamo tutti i loro viaggi in Europa e lo sviluppo lento ma continuo di Wikileas, che a parole era composta da centinai di volontari, ma invece dietro a tutto c'erano solo loro due. Una situazione dove Assange è mostrato come un condottiero senza pietà, psicopatico, tutto a scapito del fedele Daniel, tenuto in secondo piano nelle decisioni.
Un film forse fin troppo tempestivo, il regista si è scottato con l'attualità non riuscendo a prendere le misure adeguate per una vicenza di tale portata. Cumberbatch interpreta Assange in modo molto pesante, in un sorta di macchietta, sarà davvero così anche nella realtà? Senza avere una vera profondità, anzi dedicandosi a mostrare vicende slegate a protagonisti. Invece Daniel Bruhl prova a risollevare la qualità della recitazione, grazie ad un personaggio a tutto tondo.
In conclusione (ultimo film visto in Italia al cinema), una pellicola discreta, un'occasione persa per Bill Condon per investigare su Wikileiaks e sul suo vero deus ex machina Julian Assange. E' solo un abbozzo di tutto questo.

Voto: 6

Giorgio Barison

domenica 20 ottobre 2013

Le rane

Le rane è il primo libro scritto da Mo Yan  dopo la consegna del Premio Nobel per la Letteratura nel 2012, il secondo nella storia della Cina. Un Nobel a mio avviso decisamente meritato dopo questa lettura.
Un romanzo che copre un arco temporale molto ampio, più di cinquantanni, rendendo difficile in alcuni passi la comprensione, dagli anni 50' agli anni 2000. Una vicenda non ancora abbastanza nota la politica del figlio unico è raccontata attraverso la vita di Wan Xin, l'unica ostetrica della contea di Gaomi, città natale dell'autore. Una donna Wan Xin dall'esistenza molto difficile, sì levatrice di migliaia di bambini, ma anche donna che dovette intervenire con forza contro le donne incinta per applicare le leggi  del Partito Comunista in vigore con numerosi aborti. A ciò si aggiunge la vicenda del nipote, Xiapao detto Girino, che racconta tutto il romanzo attraverso numerose lettere ad una suo lontano amico giapponese.
In definitiva Le rane è un romanzo profondo di formazione che permette di conoscere il maggiore autore cinese vivente e la complessa politica cinese.


Einaudi
20 euro
2013
Mo Yan

Giorgio Barison

mercoledì 16 ottobre 2013

Cattivissimo me 2

Sì, non vi state sbagliando state proprio per leggere la mie considerazioni su Cattivissimo me 2 (Despicable me 2), film di animazione prodotto dalla Illumination Entertainment per la Universal. Sono andato a vederlo molto volentieri, in parte per il particolare momento che sto vivendo, tra poco lascerò l'Italia e poi perchè sentivo la necessità di un film allegro che mi facesse sorridere e desideravo andare a colpo sicuro o quasi. Beh, devo dire che ho fatto la scelta giusta, io che vedo di rado film animazione, eccezion fatta per quelli della Pixar, questa volta mi sono dovuto ricredere. Cattivissimo me 2 è un buon prodotto commerciale per tutti, specie per i più piccoli, ma anche i più grandi, potranno trovare motivo per divertirsi.
Dopo il primo capitolo dove Gru rubava la Luna e adottava le tre bambine Agnes, Margo ed Edith, ora i suoi unici pensieri sono le tre piccole e la sua fabbrica di marmellate; la malvagità per ora è solo accantonata, ma sempre presente nei recessi più profondi della mente di Gru. Il  Un giorno però la Lega contro i Cattivi gli propone di lavorare come spia per scoprire l'identità del cattivo che ha rubato un pericolosissimo veleno. A suo fianco nella missione troviamo Lucy e gli irresistibili Minions, veri mattatori del film, a tal proposito non perdetevi i titoli di coda fino alla fine....
Le risate ci sono, ma alcuni difetti si notano a freddo, un villain un pò troppo grossolano El Macho, doppiato da Neri Marcorè, che si manifesta dopo troppo tempo, poi la presenza di tante possibili sotto trame troppo poco sviluppate: rapporto madre-figli, la love story giovanile, la spy-story, le difficoltà di un padre, davvero un peccato. Considerando tutto questo rimane più un film di animazione di quantità che di qualità, prodotto questo della Universal, a differenza della rivale Pixar che punta sulla qualità, sulla meraviglia dell'immagine e poi sulla comicità più diretta. Un film in definitiva molto divertente e adatto per trascorrere un'ottima serata spensierata anche grazie alle ottime musiche originali di Pharell Williams.

Voto: 6,5

Giorgio Barison

sabato 12 ottobre 2013

Ecco la nuova Gazzetta di Baruccana

Da ieri venerdì 11 ottobre è disponibile il nuovo numero de La Gazzetta di Baruccana, periodico redatto dall'associazione omonima a cui collaboro dal 2010 con articoli e proposte. Nel nuovo numero è presente in prima pagina un lungo editoriale a firma di tutta la redazione dedicato ai primi 100 giorni della nuova Giunta Butti tra novità e ombre. Io ho scritto due articoli: il primo dedicato alla manifestazione Ville Aperte, che ha Seveso ha visto lo svolgimento di visite guidate al Seminario arcivescovile e al Bosco delle Querce domenica 22 settembre, mentre il secondo invece al Centro d'arte permanente "Villa Bianca", ospitato all'interno del centro commerciale Piemonti. Segnalo in fine che dal prossimo numero inizierà la collaborazione con la scrittrice Annamaria Barreca, intervistata all'interno da Giorgio Garofalo, attraverso una rubrica dedicata alla letteratura italiana.
Dal prossimo numero cambierà la mia collaborazione con il periodico in quanto per un lungo periodo di diversi mesi sarò via dall'Italia, i due articoli sopra citati sono quindi gli ultimi due scritti in Italia.
Il periodico sarà disponibile in numerosi esercizi commerciali di Seveso, edicole, bar e presso la biblioteca civica al più presto, per suggerimenti o richieste si può contattare la redazione scrivendo a gazzettadibaruccana@tiscali.it
Buona lettura!

Giorgio Barison

giovedì 10 ottobre 2013

La Seveso del futuro per la Giunta Butti

Ieri sera si è svolto il consiglio comunale a Seveso. Al centro il futuro della città attraverso tre provvedimenti importanti: il progetto Lavoro, solidarietà e impresa, le linee programmatiche 2013-2018, una sorta di programma di governo, e le linee guida del Pgt. Le discussioni sono state precedute da un ricordo da parte del presidente del consiglio comunale Giorgio Garofalo della strage di Lampedusa nella quale hanno perso la vita centinaia di migranti. E' stata la prima seduta per il nuovo segretario Anna Lucia Gaeta. 
Il progetto "Lavoro, solidarietà e impresa" è stato introdotto dal sindaco Paolo Butti all'interno della sua comunicazione e poi esposto dall'assessore Andrea Formenti. Un progetto composito dedicato ai giovani in cerca di prima occupazione, alle imprese e ai disoccupati, prevede innanzitutto la riapertura dello sportello Lavoro in collaborazione con Afol. Al più presto sarà presentato alla stampa.
Dopo alcune interrogazioni e interpellanze, si è giunti al punto dedicato alle linee programmatiche, testo di ben 19 pagine, tutte lette per intero dall'assessore Formenti, le quali desiderano indicare le azioni che intende svolgere l'amministrazione nei prossimi 5 anni, in linea generale senza esporre gli strumenti. Un impegno cruciale che mette dei primi punti fermi. La maggioranza ha approvato in modo compatto, mentre l'opposizione ha votato contro. In particolare il consigliere Tagliabue (Sevesoviva) ha espresso il suo auspicio per una maggiore condivisione delle scelte, mentre il consigliere Vaccarino (Pdl) lo ha considerato fin troppo generico.
Ormai giunti a mezzanotte inoltrata il sindaco Paolo Butti, mancando un solo punto alla conclusione, ha chiesto un ulteriore sforzo ai presenti. Ricordo che il Pgt è già in ritardo è infatti uno dei pochi comuni che non lo ha ancora approvato e inoltre c'è l'obbligo di adottarlo e approvarlo entro il 30 giugno 2014. Le precedenti amministrazioni Galbiati e Donati hanno entrambe iniziato l'iter con un esborso molto ingente. Le linee guida del Pgt hanno seguito i principi delle linee programmatiche: un città più vivibile con una maggiore attenzione allo sviluppo sostenibile limitando il consumo di suolo e puntando sulla riqualificazione degli stabili. I voti sono stati riconfermati 11 sì e 5 No.
Iniziato con circa 50 presenti si è concluso all'una di notte con pochi cittadini che si contavano sulle dita delle mani. Peccato, queste tematiche meriterebbero più pubblico e orari più agevoli per tutti.


Giorgio Barison 

martedì 8 ottobre 2013

Gravity

Claustrofobia. Morte. Vita. Le prime parole che mi salgono in mente dopo aver visto Gravity di Alfonso Cuaron (I figli degli uomini, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban). Non è del tutto il film che mi aspettavo: niente e nulla filosofia, scenari mozzafiato dove protagonista è manco a dirlo il nostro pianeta Terra e la galassia, tantissimo CGI applicato ad un 3d adeguato, dialoghi di vita quotidiana. Inoltre aggiungo che ci mostra alcune delle più belle e affascinanti panoramiche della storia del cinema dai tempi di 2001 Odissea nello spazio.
Matt Kowalsky (George Clooney) e la dottoressa Ryan Stone (Sandra Bullock) durante una missione spaziale dedicata alla riparazione del telescopio Hubble rimangono colpiti da una tempesta di detriti provenienti da un satellite russo andato in frantumi. Solo loro due sopravvivono alla collisione. I due, lei medico alle prime armi nello spazio con un passato complicato, lui alla sua ultima missione prima della pensione, proveranno in ogni modo a ritornare "a casa" sulla Terra, affrontando l'infinità dell'universo e i propri limiti fisici, tra allucinazioni e sogni, ricordandoci che c'è sempre un valido motivo per vivere.
Un film che lascia attoniti per gli effetti della fotografia di Emmanuel Lubezki, collaboratore storico di Cuaron, che rende omaggio con dovizia alla meraviglia della natura, immagini accompagnate dalla musica di Steven Price. Una narrazione che a mio avviso non colpisce appieno il cuore dello spettatore, rimanendo un bellissimo esempio di 3D, (questa volta il prezzo del biglietto vale davvero la pena), applicato ad una vicenda così complessa, ma che manca del trascendentale, del quid in più per renderlo un capolavoro. Una grande prova professionale quindi per Alfonso Cuaron, in veste di regista, sceneggiatore, produttore e montatore, che dopo una grande lavorazione durata più del previsto ha realizzato un grande prodotto di fantascienza, ma dove poteva spingersi anche oltre.

Voto: 7,5

Giorgio Barison

sabato 28 settembre 2013

Tra Imu e Aspes Butti non sbaglia

Ieri sera si è svolto il consiglio comunale, il primo dopo le vacanze estive, il presidente Giorgio Garofalo ha iniziato i lavori puntuale alle ore 20.30, obiettivo finire entro mezzanotte ad ogni costo, senza troppo fatica si è riuscito a terminare per le 23.15 circa. Dopo alcuni ordini del giorno si è giunti ai punti 3 e 4 dedicati alla variazione dell'I.m.u. e agli equilibri di bilancio. Temi molto delicati, l'assessore Giusy Cilia ha esposto con metodo tutta la relazione spiegando le ragioni dell'innalzamento fino alla percentuale massima per l'I.m.u. su seconde case, esercizi commerciali e capannoni, si passerà dal 0,86 al 1,06%, portando un introito pari a circa 800 mila euro, fondi che il Comune deve dare allo Stato per il Fondo di solidarietà. In soli tre mesi di mandato non è stato possibile trovare un altro modo per trovare tali fondi. La delibera è passata con tutti i voti favorevoli della maggioranza e 6 No dell'opposizione.  
Poi si è passato al punto 5 riguardante la società partecipata Aspes, secondo il decreto legislativo n.78 del 2010 tutte le società partecipate con gli ultimi tre bilanci in attivo dei Comuni sotto i 30.000 abitanti devono essere sciolte, l'atto di indirizzo presente ieri è stato approvato con 12 sì chiedeva di temporeggiare fino a quando non fosse più chiara la situazione di Aspes. In questo momento infatti una società di consulenza di Milano si sta occupando di fare chiarezza per la sua situazione di crediti e debiti verso confronti del Comune di Seveso, unico socio.
Infine l'assise si chiusa con l'approvazione della convenzione con cui la giunta ha scelto il nuovo segretario comunale, sarà Anna Lucia Gaeta attualmente a Lentate Sul Seveso. Saluta così dopo due anni Salvatore Ferlisi, il nuovo segretario riceverà uno stipendio inferiore del 40%.
Un consiglio comunale molto tranquillo, maggioranza e opposizione non si sono beccati più di tanto, eccetto per come trovare i fondi, qualcuno dice con la fantasia, altri tagliando alcuni servizi, un clima da amichevole di inizio stagione. Il parlamentino cittadino dovrebbe essere riconvocato verso la metà di ottobre.

Giorgio Barison

giovedì 26 settembre 2013

Rush

Niki Lauda e John Hunt: la sfida tra la vita e la morte. Questo potrebbe essere il titolo del nuovo film di Ron Howard (Apollo 13, Angeli e Demoni). Due uomini che con la loro rivalità fecero davvero la storia della Formula 1 degli anni 70'. Howard con coraggio mette in scena questa storia vera, anche tragica regalandoci un ottimo film. I due protagonisti, interpretati da Chris Hemsworth (Thor) e da Daniel Bruhl (Bastardi senza gloria), sono agli antipodi: il primo vanitoso, palestrato, squattrinato, inglese, il secondo austriaco, figlio di industriali, timido, calcolatore. Nelle corse però non potevano esistere uno senza l'altro. Le loro carriere sportive si rincorrono numerose volte intersecandosi al massimo nel campionato di Formula 1 del 1976, dove mettono a rischio la propria vita nel temuto Gp del Nurburgring il 1 di agosto. Lauda ebbe la peggio, rientrò a tempo record dopo due gare, ma il titolo fu vinto dal rivale. Hunt raggiunge il suo culmine e cadde rovinosamente, mentre per Lauda fu un nuovo importante inizio.
I due attori danno vita ad un film complesso per montaggio e molto coinvolgente, immersi in quello che era uno sport vero, a differenza di quello di oggi, dove gli spettatori attendono e si animano solo per un incidente alla partenza. Come nel calcio i grandi squadroni degli anni 60', la Formula 1 degli anni 70' era uno sport dove si rischiava sempre la vita e gli incidenti gravi erano all'ordine del giorno. Ron Howard usa al meglio tutte le possibilità degli anni Duemila con un uso intelligente del CGI, ricreando le atmosfere umide e piovose delle gare e le immagini all'interno degli abitacoli.
In definitiva un ottimo film su due personalità totalizzanti, ciascun spettatore sarà costretto a schierarsi per uno dei due, o Lauda o Hunt, sorretto inoltre da una sceneggiatura maestrale di Peter Morgan (The Queen, Frost/Nixon). Credo proprio che nei prossimi mesi ne risentiremo parlare per i premi di categoria.

Voto: 8

Giorgio Barison

mercoledì 18 settembre 2013

Anche a Seveso Ville Aperte

Si svolgerà dal 21 al 29 settembre prossimi l’undicesima edizione di Ville Aperte in Brianza, rassegna diffusa rivolta a permettere a tutti cittadini e turisti di riscoprire le ville e i parchi più suggestivi delle province di Monza e Brianza, Lecco e Milano.
Quest’anno per la prima volta il comune di Seveso parteciperà all'iniziativa. In particolare domenica prossima 22 settembre ci saranno tre visite guidate dal titolo: Tracce di memoria: il Seminario di Seveso e il Bosco delle Querce, prima al Seminario arcivescovile e poi al Parco regionale Bosco delle Querce, una visita composita anche per favorire la mobilità sostenibile tra due luoghi di tale interesse, uno storico-religioso e l’altro storico-naturale. Relatore al Seminario sarà Don Luca Corbetta, che in questi giorni si è trasferito a Venegono; invece la visita al Bosco delle Querce sarà possibile grazie alla collaborazione delle volontarie del circolo Legambiente “Laura Conti” di Seveso, Oriana Oliva e Patrizia Colombo. Le tre visite sono in programma alle 9,30, alle 15,00 e 17,00 e hanno durata di due ore circa, è previsto un corrispettivo di 3 euro per la visita. 
Per maggiori informazioni e prenotazioni: 
http://www.villeaperte.info/?page_id=62


Giorgio Barison

lunedì 16 settembre 2013

Friuli DOC

Sono stato lo scorso fine settimana a Udine, capoluogo di regione del Friuli Venezia Giulia, che delimita il confine dell'Italia a nord est. Questa volta l'occasione, oltre a  rincontrare parenti vicini e lontani, è stato il Friuli Doc, giunto alla sua XIX edizione. Si tratta della più importante manifestazione della città di Udine, una sorta di immensa fiera di prodotti locali che richiama visitatori da tutta la Regione e non solo, durante i quattro giorni sono state esposte tutte le eccellenze del territorio dal prosciutto, al Frico e quest'anno il tema centrale è stato il vino. Oltre a questo sono state organizzate una serie di iniziative collaterali come mostre fotografiche e d'arte, fino all'evento clou del sabato pomeriggio: l'incontro sotto alla loggia del Lionello con lo scrittore -alpinista Mauro Corona. L'atmosfera in città durante questi giorni cambia, diventa una città piena di bambini, giovani, adulti, anziani, tutti trovano, a diverse ore del giorno dal mattino alla sera inoltrata, un proprio spazio per godere e vivere fino in fondo una città generosa.
La loggia del Lionello by night
Giorgio Barison

sabato 7 settembre 2013

E l'eco rispose

Hosseini non lo leggevo dai tempi de "Il cacciatore di aquiloni" e ammetto quindi che attendevo molto questo nuovo romanzo e dico subito che in parte mi ha deluso. Siamo di nuovo in Afganistan in un villaggio povero un padre solo e due figli piccoli iniziano un viaggio verso Kabul, al ritorno torneranno senza la figlia Pari. Lei vivrà in una nuova famiglia abbiente, in una grande casa nel centro della città. Una casa che vedrà il passare dei decenni fino alla guerra dei primi anni Duemila. In un vorticare di storie e racconti concentrici è narrata l'epopea di un gruppo di personaggi vicini e parenti accomunati dall'Afganistan.

Mi è parso un arcipelago di storie, tutte collegate in modo anche avveniristico  ma non ho capito il succo della faccenda. Rimane piacevole con splendide descrizioni degli spazi e dei luoghi dalla Grecia all'Afghanistan fino alla California, ma manca la poesia e la favola del romanzo precedente, sono presenti troppe storie spezzate e divagazioni fuorvianti. Per me è quindi un deciso passo indietro rispetto ad altre letture. 


Imparai che il mondo non vede la tua anima, che non gliene importa un accidente delle speranze, dei sogni e dei dolori che si nascondono oltre la pelle e le ossa. Era così: semplice, assurdo e crudele. I miei pazienti lo sapevano.

Khaled Hosseini
453 pp
19,90 euro
Piemme Editore

Giorgio Barison

martedì 3 settembre 2013

Elysium

Neil Blomkamp, giovane regista classe 79', torna dopo due anni dal caso clamoroso di District 9, candidato come miglior film agli Oscar 2012. Forte di questo successo e con carta bianca con la casa madre Sony ha deciso di lasciare lo stile finto documentaristico e l'invasione aliena del precedente, rimanendo sempre nel grande campo della fantascienza. Troviamo una base filosofica maggiore, un mondo post apocalittico, ormai dato. Anno 2154 i ricchi hanno lasciato la Terra ormai devastata per clima e guerre e sono immersi nel "paradiso" orbitante di Elysium. I poveri, i cittadini della Terra, vivono in città che cadono a pezzi dove tutto è regredito, anche la più semplice visita ospedaliera è divenuta un miraggio. Max Da Costa (Matt Damon) e il ministro della Difesa (Jodie Foster) sono i protagonisti nei due mondi agli antipodi. Max, un giovane con precedenti, in seguito ad un incidente sul lavoro ha una sola possibilità di salvezza: andare ad Elysium, dall'altro Jessica Delacourt, un ministro senza pietà con i "terrestri", ha una brama di potere senza fine, ma propria questa la porterà alla rovina definitiva. A Max, solo a lui, sarà data la possibilità di sovvertire l'ordine di Elysium per salvare i cittadini della Terra e la sua vita.

Blomkamp sperimenta meno, ma colpisce per alcune idee narrative e per poco altro. Il film naviga veloce, la durata, 110 minuti, forse è uno dei lati negativi, più tempo sarebbe stato opportuno per approfondire alcuni aspetti lasciati in ombra (il passato di Max e Frey, le istituzioni e la vita ad Elysium). La visione distopica del film non è tanto lontana dal alcune profezie, la Terra è un pianeta molto e stanco e non riuscirà a reggere certi ritmi, come ne usciremo? Questo è uno degli interrogativi che pone il film.
Rimane un buon lungometraggio fantascientifico, non troppo innovativo, ricco di azione e con qualche spunto filosofico, un prodotto creato prima per intrattenere e poi per riflettere.

Voto: 7

Giorgio Barison

sabato 24 agosto 2013

I film della prossima stagione

I mesi estivi sono di tradizione in Italia quelli dove si decide di andare in vacanza e passatempi quali il cinema sono messi ahime in secondo piano, nel resto del mondo non è assolutamente così, in primis in Usa. Proprio in queste settimane sono stati lanciati i film protagonisti della prossima stagione cinematografica che arriverà fino agli Oscar 2014.
Per primo desidero segnalarvi Il procuratore (The counselor) di Ridley Scott, scritto dal premio Pulitzer Cormac McCharty, autore tra gli altri di La strada e di Non è un Paese per vecchi. Il film racconta di un avvocato (Brad Pitt) che lascia la sua carriera per dedicarsi al contrabbando di droga tra Messico e Usa; nel cast sono presenti tra gli altri Brad Pitt, Michael Faassbender e Javier Bardem. L'uscita in Italia è prevista per il prossimo 14 novembre.



Altro film che merita di essere segnato sull'agenda è I sogni segreti di Walther Mitty (The secret life of Walter Mitty) diretto da Ben Stiller, remake dell'omonimo film del 1947 diretto da Norman McLeod. Il film vede lo stesso Stiller, alla sua quinta prova da regista, interpretare un addetto di una importante rivista Life, il quale ogni giorno sogna ad occhi aperti un'esistenza diversa, dovrà trovare  la forza di uscire dal suo guscio per conquistare la donna desiderata. Nel cast ci sono anche Sean Penn e Shirley Maclaine. Il film uscirà negli Usa e nei maggiori mercati il 25 dicembre, mentre in Italia solo il 16 gennaio 2014.


Giorgio Barison

giovedì 22 agosto 2013

Kick Ass 2

Dopo il successo clamoroso, soprattutto tra gli under 30, di Kick Ass per nessuno sarebbe stato facile ripetersi e così difatti non avviene in questo secondo capitolo cinematografico basato ancora sul fumetto di Mark Millar e John Romita Jr. Gli obiettivi così chiari, fare la parodia di tutti i film sui supereroi, del primo film si disperdono e non si comprende quali sarebbero i nuovi o il target.
Dopo promesse fasulle di appendere i rispettivi costumi al chiodo sia Kick Ass (Aaron Taylor Johnson) che Hit Girl (Chloe Grace Moretz) devono ritornare sui propri passi per salvare la città e la propria vita. Il nemico l'ex Red Mist (Christopher Mintz Plasse) è ancora più ridicolo, facendosi chiamare The Motherfucker e questa volta si fa circondare da figure ancora più improbabili, come Mother Russia, a mio avviso il personaggio più trash del film in assoluto. Lo scontro sarà violentissimo da una parte la Justice forever guidata dal colonnello a stelle e strisce dall'altra Themotherfucker con la sua banda di delinquenti.
Lo stile è cambiato molto dopo tre anni, come era inevitabile, ma il nuovo regista, Jeff Wadlow, (Never back down, Nickname: Enigmista), non riesce a trovare nuovi espedienti narrativi originali e innovativi, confezionando "solo" un buon film di intrattenimento senza lode ne infamia. Tra gli attori certamente si segnala la giovanissima Chloe Grace Moretz, che riesce a dare vitalità ad un film in certi tratti piatto, così come è positiva la presenza della new entry Jim Carrey in un personaggio, il Colonnello Stars and stripes, che ha troppo poco spazio.
Kick ass 2 in conclusione è un buon film che intrattiene per due ore, senza sguardi più profondi, critiche o parodie, adeguandosi anzi agli stilemi classici dei film dedicati ai supereroi con l'innesto di alcune scene di violenza fuori luogo, per un eventuale sequel sarà meglio rivedere qualcosa.

Voto: 6,5

Giorgio Barison

martedì 20 agosto 2013

Il tempo è un bastardo



Il tempo è un bastardo (A visit from the goon squad) di Jennifer Egan è un meta romanzo. Supera la forma tradizionale del romanzo non seguendo un filo narrativo tradizionale, basandosi sì sulle vite di due personaggi Sasha e Bennie, senza adoperare capitoli, ma veri e propri racconti, alcuni brevi altri decisamente più lunghi, altri ancora composti solo da slide. Un forma che caratterizza anche la lettura, dove le loro due vite si intersecano con quelle di amici, parenti e sconosciuti in modo originalissimo attraverso quarantanni di storia: dalle feste punk anni 70', ai safari nella foresta fino ad arrivare ai vicoli tortuosi di Napoli. Jennifer Egan con questo romanzo ha vinto il premio Pulitzer 2011 e il National Book critics Award.
Consigliato a chi predilige i romanzi sperimentali con numerosi personaggi.

Il tempo è un bastardo
Jennifer Egan
Minimum Fax
2012
18 euro
391 pagine

Giorgio Barison

martedì 13 agosto 2013

22/11/63'

Ecco invece una cosa che so. Il passato è inflessibile per lo stesso motivo per cui è inflessibile un guscio di tartaruga: la carne viva che c'è dentro è tenera e senza difese.

22/11/63' non è il classico horror di Stephen King, ma molto di più. Un romanzo dove l'autore sa giocare con la storia, il mistero, la fantascienza, i presidenti come fossero parti di un puzzle per bambini regalandoci un libro eccelso. Jake Epping, il protagonista, parte da un sogno, quello di salvare Kennedy e di conseguenza il mondo intero, ma avanzando nella sua avventura si dovrà scontrare con un passato irto di ostacoli fino ad un'amara presa di consapevolezza.
Un romanzo talmente scritto bene che dopo questo mi è venuta voglia di leggere altri libri di Stephen King, per molti il re del terrore, ma forse anche molto altro.

22/11/63'
2011
768 pagine
Sperling & Kupfer

Giorgio Barison

domenica 11 agosto 2013

Malta

Sono tornato ieri da sette giorni trascorsi sull'isola di Malta. Malta, nome ufficiale Repubblica di Malta, è un arcipelago composto da due isole maggiori Malta e Gozo e altre minori tra cui segnalo Comino. Sette giorni di relax e divertimento in compagnia tra amici. Le spiagge più belle sono la Laguna Blu sull'isola di Comino e la Paradise Bay a Malta, la prima piena di rocce con un acqua cristallina, mentre la seconda incastonata tra gli scogli a picco con sabbia fine. Dopo una settimana considero l'isola un proseguimento dell'Italia quasi, sono infatti moltissimi gli italiani, soprattutto giovani, e anche i residenti conoscono spesso la nostra lingua.  La capitale La Valletta, patrimonio dell'Unesco, è molto piccola e merita una rapida visita anche solo alla Co-Cattedrale di San Giovani, antica dimora dei cavalieri dell'ordine di Malta, la quale ospita al suo interno nell'oratorio due capolavori del Caravaggio ed è impreziosita da ricche decorazioni barocche al suo interno. Una delle poche note negative è la pulizia, non proprio ad altissimi livelli, niente raccolta differenziata si mette tutto insieme con i risultati che potete immaginare.
Un'isola alle porte dell'Europa che risente ancora della dominazione inglese presente dal 1800 al 1964, influenzata anche dalla vicina Africa con architetture dal sapore arabo. Una vacanza di cui sentivo proprio il bisogno in vista del vero grande lungo viaggio di questo autunno.
Buona vacanze a tutti.

Giorgio Barison

venerdì 19 luglio 2013

Il Bosco delle Querce tutti i giorni

Per tutti i sevesini e gli amanti del Bosco delle Querce è giunta un'importante novità. Dal prossimo lunedì 29 luglio e fino al 8 settembre il parco rimarrà aperto, in via sperimentale, tutti i giorni dal lunedì alla domenica in particolare dalle 7 alle 21 i due ingressi di via Ada Negri e Via Redipuglia, mentre dalle 9 alle 21 l'ingresso di via Senofonte. Potete leggere l'ordinanza del sindaco del 19/07/13.
Una scelta del sindaco Paolo Butti che farà piacere a molti credo, i più giovani e non solo in città ritenevano una grande occasione sprecata avere un parco di questo tipo e poterlo usufruire solo alcuni giorni della settimana, altri cittadini invece ritengono il parco ancora un luogo foriero di ricordi di chi un tempo qui viveva  non riuscendo ancora a confrontarsi con questo nuovo spazio. Una scelta che aprirà un forte dibattito in città nei partiti e nelle associazioni che si occupano di ambiente soprattutto.
Questa maggiore apertura è una sperimentazione, visto anche il periodo estivo, durante il quale gli oratori non frequentano il parco, a settembre si deciderà se proseguire o interrompere in vista dei mesi più freddi.
Questa decisione del sindaco, da poco eletto, Paolo Butti si inserisce in un modo di fare la politica nuovo che prevede un forte attenzione all'ambiente: in difesa del proprio territorio da invadenti infrastrutture come Pedemontana, vedasi il suo intervento durante la conferenza stampa tenuta di Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile il 10/07/13 e per una maggiore fruizione delle arre verdi come l'ampliamento del Bosco delle Querce e l'aumento degli orari di apertura dello stesso.
Ne hanno parlato Il Cittadino del 27/07/13 e QuiBrianza., anche il circolo Legambiente "Laura Conti" di Seveso è uscito con la sua posizione.

Giorgio Barison

domenica 14 luglio 2013

Una domenica al Bosco delle Querce

Il  gruppo dei partecipanti (Foto di Alberto Colombo)

Stamattina si è svolta la visita guidata del Parco regionale Bosco delle Querce organizzata dal Comitato per la brughiera briantea e dal coordinamento Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile, la quale ha visto una buona partecipazione con la presenza tra gli altri dell'assessore alla cultura e allo sport di Seveso Roberta Miotto.
Prima della visita Alberto Colombo, di Sinistra e ambiente di Meda, ha svolto una breve premessa sui rischi che corre oggi il parco con la possibile realizzazione dell'autostrada Pedemontana, dopo ciò è iniziata la visita guidata vera e propria, condotta da Massimiliano Fratter, direttore del parco e socio del circolo Legambiente di Seveso. La visita si è composta di due parti molto importanti: da una lato gli aspetti storico-sociali dell'evento del 10 luglio 1976, dall'altro gli aspetti più ambientali che riguardano le aree del parco compresa l'area naturalistica. Abbiamo così visitato dopo la parte medese del parco abitualmente non aperta al pubblico, poi siamo rientrati dall'ingresso di via Ada Negri e ci siamo soffermati nelle vicinanze dei pannelli del progetto Ponte della Memoria, infine la visita si è conclusa con uno sguardo all'area naturalistica, di circa otto ettari, dove la biodiversità è lasciata crescere in modo pressoché naturale.

Il parco dalla prima apertura nel 1996 è stato oggetto viva via sempre di una maggiore apertura verso la cittadinanza, dapprima aperto solo ala domenica, poi anche al sabato e oggi, nei mesi estivi, dal giovedì alle domenica e tutte le mattine l'ingresso di Via Ada Negri, tra alcune settimane il parco sarà aperto tutto i giorni ed è in progetto la possibilità di rendere maggiormente fruibile anche l'area naturalistica.

Giorgio Barison

venerdì 12 luglio 2013

La migliore offerta

Giuseppe Tornatore è considerato dai critici il più internazionale tra i registi italiani. Con La migliore offerta ritorna a girare completamente in inglese, dopo quindici anni, quella volta fu per La leggenda del pianista sull'oceano. Questa scelta è determinante, i temi trattati sono riconducibili alla filmografia di Tornatore solo dopo una lunga riflessione, qui troviamo al centro la differenza tra il vero e il falso e l'amore.
Il  vero e il falso dell'arte, il vero e il falso nelle relazioni sentimentali si infittiscono fino a diventare la medesima sostanza, Virgil Oldman (Geoffrey Rush), citazione nascosta all'autore dell'Eneide?, ha l'arduo compito di districarsi tra illusioni e realtà, lui così timoroso del mondo e conoscitore solo delle sue aste. Anche lo spettatore comune si ritrova nella stessa posizione, poiché la narrazione offre ben pochi privilegi. Di fronte ha una massa immensa di trame e sotto trame, ricche di rimandi microscopici, allusioni determinanti e molto altro ancora, tanto che i più comprenderanno un primo livello, quello esteriore e superficiale, mentre solo pochi potranno comprendere il film fino in fondo. Detto ciò la La migliore offerta è un film d'autore per tutti, dove ciascuno potrà avere una propria visione dei fatti, più o meno soddisfacente.
A nostro fianco alla ricerca del vero amore e della verità abbiamo il battitore d'aste Virgil, un personaggio a tutto tondo, perfetto, unico, su cui il regista ha lavorato moltissimo e che solo Geoffrey Rush avrebbe potuto interpretare. Un personaggio che è meticoloso, ossessivo, rigoroso e freddo, grazie a cui il film rimane solido e in piedi. Virgil è così protagonista di una storia d'amore impossibile con una giovane ricca ereditiera, Claire, che soffre di una rara forma di agorafobia, la quale le impedisce di uscire di casa da 12 anni, pian piano riuscirà ad ottenere la sua fiducia. Sicuri che sia una persona autentica?
Oltre a Rush ci sono anche altri importanti attori come Donald Sutherland, qui relegato in un ruolo troppo secondario e Jim Sturgess in una discreta prova, mentre mi ha sorpreso la giovane Sylvia Hoeks che interpreta Claire, tutti sono curati nei minimi dettagli compresa l'enigmatica nana savant.
In conclusione La migliore offerta è un film magistrale, che richiede un alto livello di attenzione, dove la verità non si scopre agevolmente, e soprattutto ci ricorda che l'amore non può essere l'illusione di una volta sola, ma una partita da giocare giorno dopo giorno, anno dopo anno per tuta la vita, rischiando e provando, in una sola parola vivendo, altrimenti si rischia di essere abbagliati da una colossale bugia.
Forse un capolavoro.

Voto: 8

Giorgio Barison

martedì 9 luglio 2013

Viva la libertà

Roberto Andò è un regista che proviene da lontano. Dall'amicizia in gioventù con Leonardo Sciascia, alle collaborazioni, come assistente alla regia per Fellini, Cimino e Coppola, avvicinandosi alla pellicola, prima con un documentario ed infine nel 1995 con il suo primo lungometraggio Diario senza date. Viva la libertà, suo ottavo film, è decisamente atipico per approccio e scelta narrativa. L'idea di base è apparentemente semplice: il candidato alle elezioni politiche del centro-sinistra qualche settimana prima del voto lascia tutto e si rifugia in Francia, il suo primo assistente nel panico chiama il fratello gemello a sostituirlo, peccato sia appena uscito dal manicomio.
Sono due uomini i fratelli Oliveri con molto in comune, in primis l'aspetto fisico, con gli occhiali sembrano due gocce d'acqua, ma con un carattere agli antipodi: Enrico Oliveri è freddo, glaciale, poco disponibile, pragmatico, disilluso, sotto pressione da tutti, mentre Giovanni Fernani è invece un convalescente sotto farmaci, aspirante professore di filosofia spensierato.
Qualcuno dice che proprio nelle situazioni più insolite che diamo il meglio di noi stessi, questo è quello che avviene a Giovanni Fernani, il fratello di Enrico, si immedesima perfettamente nel ruolo, divertendosi e assumendo scelte anche importanti, uniche le scene di ballo con il cancelliere tedesco. La sostituzione si rivelerà la mossa vincente per la competizione elettorale. Durante ciò il vero Enrico Oliveri rimane tranquillo e turbato in Francia a seguito della sua vecchia fiamma. E' una fuga dalla realtà o un riprendersi i propri tempi e spazi dopo un vorticoso periodo, durante il quale era soffocato da tutti e da tutto? Allo spettatore l'ardua scelta, io credo più nella seconda possibilità.
Soffermandomi sul cast importante di questo film, sono da sottolineare le due ottime performance di Toni Servillo e Valerio Mastrandrea, il primo a doppio volto, interpretando due personaggi, con aspetto identico  a doppia faccia e due caratteri diversissimi, mentre il secondo si riconferma un ottimo comprimario. Mi auguro che anche per Mastrandrea giunga il momento di essere protagonista lo meriterebbe proprio.
In definitiva un film che non parla di politica, che rimane solo sullo sfondo, ma riguarda il grande tema della libertà, delle scelte, dove ognuno di noi è libero o dovrebbe sentirsi tale di fare ciò che vuole, da qui il titolo appunto, Viva la libertà.

Voto: 7,5

Giorgio Barison

venerdì 5 luglio 2013

Le correzioni

La famiglia Lambert è la classica, o quasi , famiglia americana, il padre Alfred, la madre Enid e i tre figli: Chip, Gary e Denise. Nel profondo Midwest precisamente a St Jude, una cittadina tranquilla, piena di famiglie abbienti e senza "stranezze". Dal profondo degli anni Settanta ci ritroviamo all'inizio del terzo millennio, gli Anni Duemila, i figli sono cresciuti, e dopo un'educazione di repressioni e "correzioni" ciascuno ha preso una strada originale e ardua, c'è chi è uno chef affermato, chi un manager importante, chi è un professore licenziato.
Tra viaggi transoceanici, difficili relazioni sentimentali, tradimenti, Jonathan Franzen colpisce nel segno con questo romanzo, per me quasi perfetto, un ritratto capolavoro dell'America di oggi, (resta ancora attuale anche se è del 2002) incentrato sul grande tema della famiglia. Scritto con uno stile ricco di descrizioni e sottotrame, senza dimenticare del tutto le figure retoriche, rimangono impresse nella memoria le anafore e i climax. Consigliato per una lettura estiva piacevole e molto densa.

Le Correzioni
Jonathan Franzen
Einaudi
2002
599 pagine
14,50 euro

Giorgio Barison

lunedì 1 luglio 2013

Film dal futuro prossimo

L'estate è il periodo cinematograficamente parlando delle grandi produzioni oltreoceano, mentre in Italia tutti vanno al mare o quasi, ma è anche il periodo delle prime immagini dei film del prossimo autunno e inverno, tanti mesi di anticipo per far crescere l'attesa. Tra i numerosi film che usciranno desidero segnalare: Rush e The wolf of Wall street.
Rush è il nuovo film di Ron Howard (Angeli e demoni e Frost/Nixon) che racconta la storia sportiva e personale del pilota di Formula 1 Niki Lauda (Chris Hemsworth) e del suo grave incidente subito nel 1976 che lo lasciò sfigurato, probabilmente sarà presentato al Festival di Venezia, mentre la sua uscita è prevista per il prossimo 19 settembre.

Mentre il secondo film è The wolf of Wall Street che vede il ritorno della coppia Scorsese- Di Caprio, questa volta alle prese con l'ascesa e il fallimento di un broker di Borsa nei pieni Anni Ottanta. Nel cast sono presenti anche Jonah Hill e Mattew McCounaughey, il film dovrebbe uscire il prossimo 12 dicembre, in tempo per le vacanze natalizie.

Buona visione!

Giorgio Barison

martedì 25 giugno 2013

L'uomo d'acciaio

S come speranza, S come Superman. Ripartire una nuova saga dedicata ad un supereroe non è mai semplice, si dice reboot in inglese. Zack Snyder (300, Watchmen) si è cimentato con con Superman, l'uomo dal mantello rosso e dalla tuta blu, ricordato dai più interpretato da Christopher Reeves e più di recente dalla meteora Brandon Routh. Questa è la volta di Henry Cavill, ragazzone inglese classe 83', al centro di un film sul passato, sulle origini, introdotto a tal proposito da un lungo prologo ambientato su Kripton, forse un pò troppo eccessivo per durata, in una visione apocalittica da fine del mondo. Superato il primo ostacolo ci addentriamo con rapidità nella vita e nella crescita di Clark Kent: in mezzo al mare su un peschereccio, in un salvataggio durante le scuole elementari, mentre dialoga con il padre Jonathan Kent (Kevin Kostner), ciò è permesso da un montaggio articolato con numerosi salti in avanti e all'indietro, che però rende difficile in certi casi la comprensione dello sviluppo narrativo. Il regista noto per il suo stile eclettico decide di applicarlo anche qui, in un film che pone un nuovo inizio ad una saga importante, il seguito è già quasi ufficiale, mischiando una fotografia originale, un montaggio pieno di salti e ritorni e uno sviluppo poco chiaro, impegnando oltremodo lo spettatore ad una visione di oltre 140 minuti onestamente troppi osservando gli ultimi venti circa monotematici.
Un film in definitiva che rielabora la storia classica di Superman, puntando sul suo soprannome fin dal titolo per smarcarsi dai precedenti, inserendo nello sviluppo tantissima azione fantascientifica, il generale Zod e le astronavi dal passato, fuori luogo in questi termini a mio avviso, e con alcuni salti di sceneggiatura, vedasi la struttura del prologo e il quasi assente rapporto tra Clark e i genitori; un film che ci offre molte domande a cui solo il seguito potrà rispondere.

Voto: 7

Giorgio Barison

domenica 23 giugno 2013

Laurea

Ormai sono passati alcuni giorni, da mercoledì 19 giugno giorno della mia "laurea". Dove ho discusso la mia tesi: Parole di lettori. Analisi linguistica delle lettere al Corriere della Sera Un giorno importante che non dimenticherò, tanto atteso, a cui alcuni hanno potuto partecipare, altri mi sono stati vicini in modo importante. Solo oggi, domenica, giorno conclusivo della settimana, riesco a fermarmi  un attimo a riflettere. Il risultato conseguito è molto importante riguardando tutta la strada fatta in questi anni di "scuola": elementari, medie, superiori, un lungo percorso, con tanti compagni, amici e non solo, tra asperità e soddisfazioni, e non è mera retorica. Un percorso che è stato possibile anche grazie alle diverse persone di riferimento che in questi anni mi hanno aiutato e supportato in modo determinante in definitiva. Uno sguardo al passato e al lavoro fatto e uno al futuro, che potrebbe portarmi lontano o convincermi a stare ancora qui. Con questi  giorni un punto fermo importante è stato scritto in modo indelebile adesso si può ripartire per un nuovo tassello del puzzle chiamato vita.

Giorgio Barison

martedì 11 giugno 2013

Seveso un nuovo sindaco: Paolo Butti

Paolo Butti è il nuovo sindaco di Seveso. Sostenuto da due liste, Pd e Impegno è e servizio, ha vinto al ballottaggio contro Roberto Pagani (Popolari per Seveso e Seveso nel cuore) con il 60,72% contro il 39,28 dei voti. Una vittoria che arriva da molto lontano da brevi discorsi di fine luglio dopo consigli comunali infuocati, dalle prime riunioni a novembre. Arrivata soprattutto grazie ad un percorso comune di un gruppo aperto e solido, a cui anch'io ho partecipato dopo l'invito di Giorgio Garofalo, ora rieletto consigliere. Un'invito che ha accesso un mio interesse personale già presente per un'impegno per il futuro del mio Paese. E in questo modo iniziò tutto: una competizione molto lunga e con un passaggio intermedio decisivo come le primarie del centro-sinistra del 13 gennaio scorso, dove Paolo Butti vinse su Liliana Cattaneo. Poi arrivarono i nuovi concorrenti, gli incontri con associazioni e gruppi, il programma aperto ed infine i faccia a faccia e questo voto che dopo due settimane di attesa ha visto prevalere, nonostante un'affluenza per me molto preoccupante, Paolo Butti.
Sono molto contento e in parte provo anche malinconia, come alla fine di un percorso vissuto insieme con tanti amici e amiche con cui  ho sostenuto Paolo e il progetto di una Seveso diversa e migliore, tanti che da domani saranno chiamati a rappresentare i cittadini in consiglio comunale e altri che saranno sempre pronti a dare una mano con le idee e con il loro tempo. Con ieri un percorso si è concluso, ma ne è iniziato uno nuovo ancora più importante, dove al centro ci sarà Seveso. Ancora qualche giorno per i tempi tecnici e per le scelte e poi il nuovo consiglio comunale e la nuova giunta, formata sono convinto da persone competenti e disponibili, saranno pronti per iniziare questa avventura ed esperienza amministrativa.

p.s. Nel cuore però sentiremo sempre la mancanza di Luigi Borrelli.

Giorgio Barison

sabato 8 giugno 2013

Solo Dio perdona

Rosso come il sangue. Rosso come le tende del ristorante. Rosso come la Thailandia; e una spruzzatina di azzurro. Questo è l'impatto visivo secondo l'ultimo film Nicholas Winding Refn. Un film crudo, spietato all'inverosimile.
In breve la trama: due fratelli inglesi Billy e Julian gestiscono un traffico di droga e utilizzano una palestra di thai boxe come copertura, una notte il più grande Billy in un raptus di ira violenta e uccide in modo barbarico una giovane ragazza. Il comandante della polizia entra in azione come giudice supremo per imporre di nuovo l'ordine. Immerso in una realtà metafisica dove è considerato al pari di un giustiziere il quale con il suo silenzio e la sua lama affilata annienta tutto ciò che tocca. A vendicare Billy rimangono così due persone, la madre Jenna e il fratello Julian (Ryan Gosling), disancorate dalla realtà, assenti, specie il secondo. La madre è ferita nel profondo e nonostante tutte le circostanze del caso desidera con ogni modo lecito o meno trovare l'assassino del figlio senza badare alle conseguenze del caso.
Lo spettatore è soffocato da un labirinto di morte senza senso, pieno di sangue e soprattutto metodi di tortura, accompagnati qua e là da scene erotiche decisamente fuori luogo. Una tortura e una violenza troppo gratuita a mio avviso, in un film avarissimo di dialoghi, e dove i pochi presenti sono pure sottotitolati in italiano rendendo ancora più pesante la narrazione.
In conclusione un film forte, che difetta non per acume narrativo, ma per gratuità eccessiva di alcune scene violente e per i troppi silenzi, che rendono incomprensibile, a lunghi tratti, il film e ciò che il regista avrebbe voluto dire. Nicolas Winding Refn non era solo Drive ciò lo sapevo benissimo, ma per me ha perso un'occasione per mostrare le sue capacità, mentre Ryan Gosling, mio beniamino,  muto così come nel precedente film, è questa volta privato di valore e significato, troppo multiforme per ottenere la dignità di personaggio a tutto tondo.

Voto: 5

Giorgio Barison

mercoledì 29 maggio 2013

La grande bellezza

Prima o poi Paolo Sorrentino avrebbe dovuto affrontare la città di Roma, tema inevitabile per tutti i grandi registi, lui ha deciso di farlo a modo suo con molta originalità. Eviterò quindi ogni paragone con altri registi illustri del passato, La grande bellezza è un film sul senso di essere italiani nel profondo, in particolare in tal caso cittadini di Roma. Partendo dai suoi monumenti, uno dei suoi colli, il Gianicolo, fino a scendere nelle sue viscere raccontando la città e la vita secondo il punto di vista di Jep Gambardella, un vero personaggio perfettamente costruito, in cui Toni Servilo si reinventa ancora una volta, invecchiando un pochino, aggiustando anche il suo accento, qui un miscuglio tra il romano e il napoletano. E' un giornalista di terza categoria un tempo scrittore, di un solo romanzo, che conduce una vita dissoluta, senza badare a orari e spese, passando notti a bere drink e a ballare nelle più esclusive terrazze della città eterna. La sua vita è una non vita, alla fine passeggia solo in orari insoliti per la città, vedendo la morte di persone care contro cui non può opporre nulla se non l'ipocrisia. Attraverso i suoi occhi vediamo le menzogne degli italiani, comprese le sue, di cui è ben consapevole, smascherando quando può quelle degli altri. Una realtà e una città dove bambine sono considerate artiste, e dove cardinali, opinionisti, scrittori, direttori frequentano i migliori party senza differenze di età o ruolo, una società opulenta di notte e povera di spirito di giorno, dove la grande bellezza è frutto di una ricerca lunga e laboriosa.
Un film denso di rimandi e citazioni, non lineare per trama, anzi, immerso in un gioco tortuoso difficile da comprendere anche per lo spettatore più attento, oltre a ciò il regista decide di puntare molto sulla contrapposizione tra scene e musiche molto diverse, si veda musica sacra/da discoteca con le scene del canto delle bambine e del party in terrazza. Un film retto da un magistrale Toni Servillo, un personaggio che ho amato con tutte le sue asprezze e stranezze, e da due ottimi comprimari Carlo Verdone e Sabrina Ferilli, lui aspirante autore di teatro squattrinato, lei, spogliarellista in una night, in uno dei rari ruoli drammatici risulta profonda e vera.
Un film affresco di una certa italianità senza sconti, non è Fellini o altri, è Paolo Sorrentino.

Voto: 8

Giorgio Barison

martedì 28 maggio 2013

Sfida Butti-Pagani

Paolo Butti candidato sindaco del centro-sinistra
Dopo una campagna elettorale infinita, partita per il Pd addirittura  a novembre con primarie per il candidato sindaco, ieri con il primo turno si è svolto il primo passo importante verso il nuovo sindaco di Seveso. I risultati hanno emesso alcuni verdetti importanti: Paolo Butti e Roberto Pagani si affronteranno al ballottaggio tra due settimane, hanno preso rispettivamente il 30, 16% e il 17,18%.
Sono anche altre le considerazioni che si desumono dai risultati, innanzitutto una bassa affluenza, solo del 63.73%. Poi i partiti tradizionalmente di centro-destra hanno perso centinaia di voti, tanto che ne Pdl ne la Lega Nord, al voto con due candidati sindaci diversi, non sono passati al turno successivo, Vaccarino si ferma al 12,99%, Allievi solo al 7,47%. Sempre nello stessa area l'ex assessore e vice sindaco, ex Pdl, Nicola Tallarita, presentatosi con due liste civiche di appoggio si ferma al terzo posto con il 10,40%.

Butti parte con un vantaggio di circa 1400 voti, ma il secondo turno è una nuova partita da giocare, quindi si riparte da zero o quasi, entrambi i candidati dovranno fare in parte affidamento sui voti del primo turno e cercare per forza di cose di allargare il loro consenso. Posso osservare però come Pagani, anche se parte dal 17%, appartenendo all'area di centro-destra potrà nel caso fare affidamento agli elettori che nei giorni scorsi hanno votato Pdl, Lega, Fratelli d'Italia, e non è escluso anzi che Pagani possa fare apparentamenti più o meno ufficiali, staremo a vedere. Mentre Butti dalla sua potrebbe appellarsi agli elettori del Movimento 5 stelle e forse di Sevesoviva, oggi comunque sia ha negato ogni possibilità di apparentamento.
Adesso dopo qualche ora di pausa tutti si rimettono in movimento, tra due settimane la scelta sarà tra due persone, due candidati, due modi molti diversi di vedere Seveso, tutti i sevesini sono chiamati a scegliere, io sosterrò Paolo Butti.

Giorgio Barison

venerdì 24 maggio 2013

Considerazioni da fine campagna

Ancora poche ore e poi la campagna elettorale sarà finita. In questo turbinio di iniziative e gazebi si sono svolti anche tre dibattiti, il primo organizzato da  Il giornale di Seregno, e due da Il Cittadino, a cui hanno presenziato sette candidati, uno infatti Nicola Tallarita ha declinato l'invito.
Io ho assistito ai due dibattiti organizzati da Il cittadino, moderati dal direttore editoriale Luigi Losa con una serie di domande della testata e altre invece proposte dai cittadini tra il pubblico. Un pubblico venuto numeroso in entrambe le occasioni: la prima nell'aula Magna delle scuole medie e la seconda volta sotto al tendone del centro parrocchiale di Baruccana. Dibattiti che hanno mostrato in risposte di pochi minuti  tutti i candidati sindaco di Seveso. Da osservatore partecipe, sostengo Paolo Butti, ho alcune considerazioni che desidero esporre: 
1) nessuno farà apparentamenti questo secondo le risposte date alla stampa, io invece credo che da lunedì sera molti telefoni squilleranno, come accaduto 5 anni fa; 2) lo sportello lavoro sarà riaperto, questo ente misterioso, è per tutti i candidati un punto importante per rivitalizzare il mondo del lavoro, bisognerà poi capire come svilupparlo e renderlo utile per i cittadini; 3) i soldi in cassa sono pochi e bisognerà selezionare attentamente quali spese e opere pubbliche sostenere, anche se tale situazione, già grave per i tagli dello Stato e per la crisi, è stata aggravata da una gestione problematica del bilancio, quando negli ultimi cinque anni hanno governato Pdl e Lega Nord, con alcune pause.  
Il prossimo sindaco fin dal primo giorno dovrà affrontare alcuni problemi non da poco, questi secondo me saranno i primi tre: 1) il collaudo definitivo del sottopasso di Via Montecassino, 2) la questione Pedemontana a livello di tratta B2 e viste anche le analisi che segnalano il superamento dei limiti per diossina in numerosi punti del territorio di Seveso e in previsione anche del futuro Pgt; 3) dare un progetto per il futuro della nostra città di Seveso con un sindaco che si dedichi alla sua città.

Mi auguro che vinca il migliore, in bocca a lupo a tutti i candidati.

Giorgio Barison