venerdì 19 luglio 2013

Il Bosco delle Querce tutti i giorni

Per tutti i sevesini e gli amanti del Bosco delle Querce è giunta un'importante novità. Dal prossimo lunedì 29 luglio e fino al 8 settembre il parco rimarrà aperto, in via sperimentale, tutti i giorni dal lunedì alla domenica in particolare dalle 7 alle 21 i due ingressi di via Ada Negri e Via Redipuglia, mentre dalle 9 alle 21 l'ingresso di via Senofonte. Potete leggere l'ordinanza del sindaco del 19/07/13.
Una scelta del sindaco Paolo Butti che farà piacere a molti credo, i più giovani e non solo in città ritenevano una grande occasione sprecata avere un parco di questo tipo e poterlo usufruire solo alcuni giorni della settimana, altri cittadini invece ritengono il parco ancora un luogo foriero di ricordi di chi un tempo qui viveva  non riuscendo ancora a confrontarsi con questo nuovo spazio. Una scelta che aprirà un forte dibattito in città nei partiti e nelle associazioni che si occupano di ambiente soprattutto.
Questa maggiore apertura è una sperimentazione, visto anche il periodo estivo, durante il quale gli oratori non frequentano il parco, a settembre si deciderà se proseguire o interrompere in vista dei mesi più freddi.
Questa decisione del sindaco, da poco eletto, Paolo Butti si inserisce in un modo di fare la politica nuovo che prevede un forte attenzione all'ambiente: in difesa del proprio territorio da invadenti infrastrutture come Pedemontana, vedasi il suo intervento durante la conferenza stampa tenuta di Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile il 10/07/13 e per una maggiore fruizione delle arre verdi come l'ampliamento del Bosco delle Querce e l'aumento degli orari di apertura dello stesso.
Ne hanno parlato Il Cittadino del 27/07/13 e QuiBrianza., anche il circolo Legambiente "Laura Conti" di Seveso è uscito con la sua posizione.

Giorgio Barison

domenica 14 luglio 2013

Una domenica al Bosco delle Querce

Il  gruppo dei partecipanti (Foto di Alberto Colombo)

Stamattina si è svolta la visita guidata del Parco regionale Bosco delle Querce organizzata dal Comitato per la brughiera briantea e dal coordinamento Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile, la quale ha visto una buona partecipazione con la presenza tra gli altri dell'assessore alla cultura e allo sport di Seveso Roberta Miotto.
Prima della visita Alberto Colombo, di Sinistra e ambiente di Meda, ha svolto una breve premessa sui rischi che corre oggi il parco con la possibile realizzazione dell'autostrada Pedemontana, dopo ciò è iniziata la visita guidata vera e propria, condotta da Massimiliano Fratter, direttore del parco e socio del circolo Legambiente di Seveso. La visita si è composta di due parti molto importanti: da una lato gli aspetti storico-sociali dell'evento del 10 luglio 1976, dall'altro gli aspetti più ambientali che riguardano le aree del parco compresa l'area naturalistica. Abbiamo così visitato dopo la parte medese del parco abitualmente non aperta al pubblico, poi siamo rientrati dall'ingresso di via Ada Negri e ci siamo soffermati nelle vicinanze dei pannelli del progetto Ponte della Memoria, infine la visita si è conclusa con uno sguardo all'area naturalistica, di circa otto ettari, dove la biodiversità è lasciata crescere in modo pressoché naturale.

Il parco dalla prima apertura nel 1996 è stato oggetto viva via sempre di una maggiore apertura verso la cittadinanza, dapprima aperto solo ala domenica, poi anche al sabato e oggi, nei mesi estivi, dal giovedì alle domenica e tutte le mattine l'ingresso di Via Ada Negri, tra alcune settimane il parco sarà aperto tutto i giorni ed è in progetto la possibilità di rendere maggiormente fruibile anche l'area naturalistica.

Giorgio Barison

venerdì 12 luglio 2013

La migliore offerta

Giuseppe Tornatore è considerato dai critici il più internazionale tra i registi italiani. Con La migliore offerta ritorna a girare completamente in inglese, dopo quindici anni, quella volta fu per La leggenda del pianista sull'oceano. Questa scelta è determinante, i temi trattati sono riconducibili alla filmografia di Tornatore solo dopo una lunga riflessione, qui troviamo al centro la differenza tra il vero e il falso e l'amore.
Il  vero e il falso dell'arte, il vero e il falso nelle relazioni sentimentali si infittiscono fino a diventare la medesima sostanza, Virgil Oldman (Geoffrey Rush), citazione nascosta all'autore dell'Eneide?, ha l'arduo compito di districarsi tra illusioni e realtà, lui così timoroso del mondo e conoscitore solo delle sue aste. Anche lo spettatore comune si ritrova nella stessa posizione, poiché la narrazione offre ben pochi privilegi. Di fronte ha una massa immensa di trame e sotto trame, ricche di rimandi microscopici, allusioni determinanti e molto altro ancora, tanto che i più comprenderanno un primo livello, quello esteriore e superficiale, mentre solo pochi potranno comprendere il film fino in fondo. Detto ciò la La migliore offerta è un film d'autore per tutti, dove ciascuno potrà avere una propria visione dei fatti, più o meno soddisfacente.
A nostro fianco alla ricerca del vero amore e della verità abbiamo il battitore d'aste Virgil, un personaggio a tutto tondo, perfetto, unico, su cui il regista ha lavorato moltissimo e che solo Geoffrey Rush avrebbe potuto interpretare. Un personaggio che è meticoloso, ossessivo, rigoroso e freddo, grazie a cui il film rimane solido e in piedi. Virgil è così protagonista di una storia d'amore impossibile con una giovane ricca ereditiera, Claire, che soffre di una rara forma di agorafobia, la quale le impedisce di uscire di casa da 12 anni, pian piano riuscirà ad ottenere la sua fiducia. Sicuri che sia una persona autentica?
Oltre a Rush ci sono anche altri importanti attori come Donald Sutherland, qui relegato in un ruolo troppo secondario e Jim Sturgess in una discreta prova, mentre mi ha sorpreso la giovane Sylvia Hoeks che interpreta Claire, tutti sono curati nei minimi dettagli compresa l'enigmatica nana savant.
In conclusione La migliore offerta è un film magistrale, che richiede un alto livello di attenzione, dove la verità non si scopre agevolmente, e soprattutto ci ricorda che l'amore non può essere l'illusione di una volta sola, ma una partita da giocare giorno dopo giorno, anno dopo anno per tuta la vita, rischiando e provando, in una sola parola vivendo, altrimenti si rischia di essere abbagliati da una colossale bugia.
Forse un capolavoro.

Voto: 8

Giorgio Barison

martedì 9 luglio 2013

Viva la libertà

Roberto Andò è un regista che proviene da lontano. Dall'amicizia in gioventù con Leonardo Sciascia, alle collaborazioni, come assistente alla regia per Fellini, Cimino e Coppola, avvicinandosi alla pellicola, prima con un documentario ed infine nel 1995 con il suo primo lungometraggio Diario senza date. Viva la libertà, suo ottavo film, è decisamente atipico per approccio e scelta narrativa. L'idea di base è apparentemente semplice: il candidato alle elezioni politiche del centro-sinistra qualche settimana prima del voto lascia tutto e si rifugia in Francia, il suo primo assistente nel panico chiama il fratello gemello a sostituirlo, peccato sia appena uscito dal manicomio.
Sono due uomini i fratelli Oliveri con molto in comune, in primis l'aspetto fisico, con gli occhiali sembrano due gocce d'acqua, ma con un carattere agli antipodi: Enrico Oliveri è freddo, glaciale, poco disponibile, pragmatico, disilluso, sotto pressione da tutti, mentre Giovanni Fernani è invece un convalescente sotto farmaci, aspirante professore di filosofia spensierato.
Qualcuno dice che proprio nelle situazioni più insolite che diamo il meglio di noi stessi, questo è quello che avviene a Giovanni Fernani, il fratello di Enrico, si immedesima perfettamente nel ruolo, divertendosi e assumendo scelte anche importanti, uniche le scene di ballo con il cancelliere tedesco. La sostituzione si rivelerà la mossa vincente per la competizione elettorale. Durante ciò il vero Enrico Oliveri rimane tranquillo e turbato in Francia a seguito della sua vecchia fiamma. E' una fuga dalla realtà o un riprendersi i propri tempi e spazi dopo un vorticoso periodo, durante il quale era soffocato da tutti e da tutto? Allo spettatore l'ardua scelta, io credo più nella seconda possibilità.
Soffermandomi sul cast importante di questo film, sono da sottolineare le due ottime performance di Toni Servillo e Valerio Mastrandrea, il primo a doppio volto, interpretando due personaggi, con aspetto identico  a doppia faccia e due caratteri diversissimi, mentre il secondo si riconferma un ottimo comprimario. Mi auguro che anche per Mastrandrea giunga il momento di essere protagonista lo meriterebbe proprio.
In definitiva un film che non parla di politica, che rimane solo sullo sfondo, ma riguarda il grande tema della libertà, delle scelte, dove ognuno di noi è libero o dovrebbe sentirsi tale di fare ciò che vuole, da qui il titolo appunto, Viva la libertà.

Voto: 7,5

Giorgio Barison

venerdì 5 luglio 2013

Le correzioni

La famiglia Lambert è la classica, o quasi , famiglia americana, il padre Alfred, la madre Enid e i tre figli: Chip, Gary e Denise. Nel profondo Midwest precisamente a St Jude, una cittadina tranquilla, piena di famiglie abbienti e senza "stranezze". Dal profondo degli anni Settanta ci ritroviamo all'inizio del terzo millennio, gli Anni Duemila, i figli sono cresciuti, e dopo un'educazione di repressioni e "correzioni" ciascuno ha preso una strada originale e ardua, c'è chi è uno chef affermato, chi un manager importante, chi è un professore licenziato.
Tra viaggi transoceanici, difficili relazioni sentimentali, tradimenti, Jonathan Franzen colpisce nel segno con questo romanzo, per me quasi perfetto, un ritratto capolavoro dell'America di oggi, (resta ancora attuale anche se è del 2002) incentrato sul grande tema della famiglia. Scritto con uno stile ricco di descrizioni e sottotrame, senza dimenticare del tutto le figure retoriche, rimangono impresse nella memoria le anafore e i climax. Consigliato per una lettura estiva piacevole e molto densa.

Le Correzioni
Jonathan Franzen
Einaudi
2002
599 pagine
14,50 euro

Giorgio Barison

lunedì 1 luglio 2013

Film dal futuro prossimo

L'estate è il periodo cinematograficamente parlando delle grandi produzioni oltreoceano, mentre in Italia tutti vanno al mare o quasi, ma è anche il periodo delle prime immagini dei film del prossimo autunno e inverno, tanti mesi di anticipo per far crescere l'attesa. Tra i numerosi film che usciranno desidero segnalare: Rush e The wolf of Wall street.
Rush è il nuovo film di Ron Howard (Angeli e demoni e Frost/Nixon) che racconta la storia sportiva e personale del pilota di Formula 1 Niki Lauda (Chris Hemsworth) e del suo grave incidente subito nel 1976 che lo lasciò sfigurato, probabilmente sarà presentato al Festival di Venezia, mentre la sua uscita è prevista per il prossimo 19 settembre.

Mentre il secondo film è The wolf of Wall Street che vede il ritorno della coppia Scorsese- Di Caprio, questa volta alle prese con l'ascesa e il fallimento di un broker di Borsa nei pieni Anni Ottanta. Nel cast sono presenti anche Jonah Hill e Mattew McCounaughey, il film dovrebbe uscire il prossimo 12 dicembre, in tempo per le vacanze natalizie.

Buona visione!

Giorgio Barison