martedì 28 febbraio 2012

Quasi amici (Intouchables)

Come trattare il tema della disabilità senza i soliti filtri, senza pietà, questo è il modo migliore e più corretto, questo è il modo con cui viene trattato il tema in questo film campione d'incassi. Quasi amici è anche la rivincita di due emarginati, per motivi evidentemente diversi, Idris, senegalese abita nelle banlieu parigine, non mai lavorato, non ha istruzione, dall'altra Philippe, ricco uomo di mezza età bloccato dalla sua disabilità a poter muovere solo la testa, bisognoso di tutto.
L'incontro tra queste due persone creerà un rapporto unico e difficile da descrivere, diventeranno uno necessario all'altro, tutto con senso per rendere realistica la vicenda, non sospesa a mezz'aria, lontano dalla realtà.  

Un film tratto da una storia vera di Philippe Pozzo di Borgo, raccontata nel libro "Il diavolo custode", nella realtà Idris, non è senegalese, ma algerino, le esigenze cinematografiche hanno chiesto questo.  
Una commedia come non ne vedo da molto tempo, fa ridere, molto, ma con senso, con motivo, risate motivate, precedute da momenti drammatici e di riflessione, grande merito per questo ai 6 pezzi di Ludovico Einaudi, più in generale a tutta la colonna  sonora perfetta dello stesso. Un film forte, che sa prendersi gioco della disabilità con  riso, senza compassione ipocrita. 
Un film fino in fondo sulla vita, sui propri limiti, sulla disabilità, tra risate e riflessione.
Qui l'opinione di Franco Bomprezzi, uno che sa come si può sentire Philippe, su corriere.it leggi qui

p.s. non notate anche voi una tremenda somiglianza tra Philppe ( Francois Cluzet) con Dustin Hoffman.

Voto: 8

Giorgio Barison

lunedì 27 febbraio 2012

And the Oscar goes to....

Stanotte sono stati consegnati gli Academy Awards al Kodak Thetre di Los Angels, la serata è stata presentata da Billy Crystal, è andata molto come si poteva prevedere: 5 premi più importanti a The Artist, 5 Oscar per Hugo, nelle categorie tecniche, poi The Iron Lady ha ricevuto 2 premi, con un Oscar poi troviamo Midnight in Paris, Paradiso Amaro, Millennium: uomini che odiano le donne e The Help.
The Artist ha vinto come miglior film ( Robert Langman), miglior regia (Michale Hazanavicus), miglior attore protagonists, (Jean Dujardin), miglior colonna sonora (Loudovic Bource), miglior costumi (Mark Bridges); Hugo invece ha vinto come miglior scenografia (Francesca Lo Schiavo e Dante Ferretti), miglior fotografia (Robert Richardson), miglior montaggio sonoro, miglior sonoro, migliori effettivi visivi.
I premi per gli attori oltre a Jean Dujardin, miglior attrice ha vinto Meryl Streep per "The Iron Lady", come non protagonisti Cristopher Plummer per The Beginners, attore più anziane a vincere mai l'Oscar, e Octavia Spencer per The Help. Come miglior film straniero ha vinto Un separazione, film iraniano. Per la lista completa vedi qui .

Commento: 
Io tifavo Hugo, non perché The Artist non mi fosse piaciuto, ma non mi sembrava all'altezza per gli Oscar, film troppo nostalgico e legato al passato, invece Hugo aveva la forza del passato con la visione del futuro del 3d, quindi mi lascia un pò l'amaro in bocca questa premiazione. E' un risultato in quache modo storico va detto è la prima volta che un film francese vincitore del Cesar vince anche come miglior film, è il secondo minor incasso negli ultmi 35 anni a vincere come miglior film, The Artist a oggi ha incassato "solo" 31 milioni  di dollari. 5 Oscar ad un film francese sono anche un forte riconoscimento alla cinematografia francese e più in generale a quella europea, l'anno scorso vinse Il discorso del re, un altro film decisamente europeo, inglese. 
Hugo è lo sconfitto, anche se prima della premiazione  la vittoria di The Artist era pressoché scontata, Hugo ha vinto nelle categorie tecniche, hanno vinto anche i nostri italiani Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo per le scenografie, è loro la poderosa ricostruzione di Parigi degli anni Trenta. 
Per le sceneggiatura, avevo tralasciato, sono stati premiati Alexander Payne, sceneggiatura adattata per Paradiso Amaro, non si poteva lasciare questo gioiellino senza neanche un premio e Woody Allen, sceneggiatura originale per lo splendido Midnight in Paris, due ottimi e meritati premi.
Tra i non premiati voglio citare Emmanuel Lubezki considerato grande favorito per la fotografia di The tree of life, premio poi andato a Hugo e Gleen Close come miglior attrice protagonista per Albert Nobbs.
In conclusione, molti premi prevedibili e banali, che non mi hanno convinto del tutto, ma in fin dei conti l'Academy è anche questa, quest'anno era l'anno di The Artist e così è stato fino in fondo.
Arrivederci agli Oscar 2013......
Michael Hazanavius, Berenice Bejo e Robert Langman di The Artist.

Giorgio Barison

domenica 26 febbraio 2012

F35

F35 è la sigla con cui si fa riferimento ad un caccia mono ruolo, un cacciabombardiere, il cui nome completo sarebbe Lockheed Martin F35 Lightning II. Voglio dedicare questo post a questi cacciabombardieri, perché l'aeronautica italiana tramite il ministero della Difesa ha in programma l'acquisto di 131 di questi caccia, per una spesa complessiva di 16 miliardi di euro, ovvero di 129 milioni di euro per aereo, per saperne di più qui.
Questa scelta va detto fu già fatta dal precedente governo Berlusconi, ma adesso il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, dopo le pressioni dell'opinione pubblica ha rivalutato la questione consentendo una riduzione della spesa, non più 131 aerei, ma "solo" 90, sì c'è una riduzione, la cifra rimane comunque esorbitante, riflettendo poi in quale momento si trova l'economia italiana. 
Con i soldi risparmiati da quest'operazione si potrebbero svolgere tantissime cose, mi prendo il permesso di citare le proposte di Massimo Gramellini, dette ieri sera a "Che tempo che fa", con i soldi per un solo aereo si potrebbero avere: 21 treni pendolari con 12.600 posti a sedere nuovi, 32.500 borse di studio per studenti universitari meritevoli, la messa in sicurezza di 258 scuole, 17.250 precari coperti da indennità da disoccupazione e l'assistenza a 14.000 famiglie con disabili o anziani non autosufficienti.

Siamo davvero così sicuri che all'Italia servano 90 caccia bombardieri?

Giorgio Barison

sabato 25 febbraio 2012

Mr.Gwyn

Mr.Gwyn è uno scrittore londinese atipico di mezza età, solitario, un giorni annuncia che non scriverà scriverà più. Questo è solo il preludio per un segreto, non scriverà più libri suoi, sceglie di fare altro, di svolgere il lavoro di copista, attraverso i ritratti che scrive delle persone. Mr.Gwyn fugge dalla realtà, fugge dalle sue uniche conoscenze, Tom, Rebecca, per essere sé stesso, per vivere la vita, dice basta a tutto, facendoci solo immaginare la sua vita dopo i ritratti.  
Un romanzo breve che ti cattura e non ti lascia più, un libro sui libri, in parte, mi è parso verso la fine molto calviniano, intendo il Calvino di "Se una notte d'inverno un viaggiatore", molto piacevole in ogni senso; una cura nella descrizione dei dettagli e dei movimenti che lascia piacevolmente impressionati.

Ecco un breve estratto: 
Jasper Gwyn mi ha insegnato che non siamo personaggi, siamo storie, disse Rebecca. Ci fermiamo all'idea di essere un personaggio impegnato in chissà quale avventura, anche semplicissima, ma quel che noi dovremmo capire è che noi siamo tutta la storia non solo quel personaggio. Siamo il bosco dove cammina, il cattivo che lo frega, il casino che c'è attorno, tutta la gente che passa, i colori delle cose, i rumori.

Alessandro Baricco
Feltrinelli
159 pp
14 euro
Giorgio Barison

martedì 21 febbraio 2012

Paradiso Amaro


La famiglia, i valori della famiglia vissuti e declinati nel bellissimo paesaggio delle isole Hawaii, in queste poche parole si potrebbe riassumere Paradiso amaro di Alexander Payne.

Matt è un padre di mezza età, che in seguito ad un incidente che porta in coma la moglie deve tornarsi ad occupare delle sue due figlie una di dieci anni Scotty l'altra ormai di diciassette Alexandra (Shailene Woodley). Il coma della moglie è anche l'occasione per far rincontrare Matt con Scotty e con Alexandra, si devono rimboccare le maniche e provare a proseguire. Ma questo è anche il modo per far uscire fuori segreti che Matt non avrebbe potuto immaginare, un tradimento da parte della moglie. 
Matt con le sue figlie prova a ritrovare se stesso nelle isole Hawaii, andando alla ricerca di un pezzo che non sapevo della sua famiglia....

Un film, di difficile definizione, commedia? dramma?, un pò tutti e due, commedia drammatica, perché mi ha fatto ridere, ma anche riflettere e quasi commuovere, un film suoi valori della famiglia, incentrato molto sui dialoghi tra i protagonisti, frutto di una sceneggiatura importante ( candidata giustamente ai prossimi Oscar).
Un George Clooney invecchiato, come Brad Pitt in Moneyball, anche qui il divo, diventa padre di famiglia nel film, con capelli brizzolati, un uomo perso, concentrato troppo sul suo lavoro: avvocato e fiduciario di famiglia.
Alexander Payne ci offre un ritratto di una famiglia, un film "normale", senza grandi effetti o 3D, un film sulla vita delle persone. Paradiso Amaro è candidato a 5 premi Oscar tra cui Miglior Film, miglior attore protagonista (George Clooney), miglior sceneggiatura non originale ( tratto dall'omonimo libro di K.M Hemmings), miglior regia e miglior montaggio.

Voto:7.5
Giorgio Barison

domenica 19 febbraio 2012

Il mio ricordo degli anni eterni

Emanuele Severino è uno dei più grandi filosofi viventi, classe 1929,  insegna tuttora presso l'Università Vita Salute San Raffaele di Milano. Severino dopo numerose richieste da parte dell'editore Rizzoli, come lui stesso racconta nel corso del volume, ha deciso di raccogliere i suoi ricordi in questa autobiografia lo scorso anno.
Un'autobiografia "Il mio ricordo degli anni eterni" atipica, sì la sua vita, ma è interposta e mescolata abilmente con il suo pensiero filosofico, come solo lui potrebbe riuscire a fare. 
Nelle sue parole partendo dal suo primo ricordo, lui che bambino di 4 anni si trova sotto al tavolo della cucina da cui osserva la madre a lavorare ai fornelli, si percorre tutte le sue più importanti esperienze, l'insegnamento, il rapporto con l'Università Cattolica, la questione con la Chiesa cattolica nel 1968, il rapporto importante con la moglie Esterina, con cui visse per sessantanni. Tutto questa, vita, intervallata da piccoli saggi filosofici, sull'errare, l'essenza e la vita, la vita è un continuo errare a cui non ci possiamo sottrarre.
Un'importante opera di vita, ma anche di filosofia, per iniziare a scoprire un grande filosofo, perché anche con il pensiero filosofico si può provare a uscire dalla crisi.

Giorgio Barison

sabato 18 febbraio 2012

Accadde in Aprile

Accadde in Aprile è un film del 2005 di Raoul Peck che si proone di racconta in modo dvierso la vicenda tragica del genocidio di Hutu e Tutsi avvenuto in Ruanda nekl 1994.


Il film parte con la storia di due fratelli nel 2004 aprile. Augustin è un insegnante che grazie alla scuola prova a rifarsi una vita nonostante tutto, l'altro Honorè è imputato nel tribunale internazionale di Arusha per i crimini compiuti durante il genocidio, dieci anni prima. Torniamo così indietro nel 1994 dove uno era un capitano dell’esercito, senza poi combattere, anzi, fu considerato traditore per il solo fatto di avere come moglie un tutsi e ricercato, riuscì a sopravvivere solo nascondendosi, mentre  l’altro era il più celebre conduttore radiofonico della radio del movimento para militare, che inneggiava ogni ora del giorno allo sterminio dei Tutsi.
La famiglia di  Augustin era considerata a metà, lui era hutu la moglie tutsi e i figli misti, una situazione poco chiara per tutti.  I tragici eventi di aprile portano alla fine di questa famiglia i cui unici sopravvissuti furono i  due fratelli.

Un film sul genicidio inserito in una panoramica più ampia, si segue la storia di una famiglia per mostrare il tutto, anche il ruolo deficitario del dipartimento di stato americano e la comunità internazionale tutta, che non volle e non riuscì ad intervenire, lasciando i ruandesi soli al proprio destino. Un film diverso da “Hotel Ruanda”, film precedente di poco, del 2004, che tratta lo stesso tema, ma con i canoni della produzione di Hollywood, con volti noti.
Un film diverso, sul ricordo, che ti entra dentro ogni aprile, quando iniziano le stagioni delle piogge….


Voto:7
Giorgio Barison

giovedì 16 febbraio 2012

Ici della Chiesa?

In questi giorni il governo Monti è giunto ad una svolta importante per quanto riguarda  il pagamento dell'Ici, l'imposta sugli immobili, da parte della Chiesa, c'è la proposta di un emendamento con cui si chiarisce che la Chiesa dovrebbe pagare per gli edifici ad uso commerciale, non di culto, portando nelle casse dello Stato una cifra che varia secondo alcuni dai 600 milioni di euro ai 2 miliardi. 
I partiti politici sono d'accordo in maniera unanime, più o meno, Alfano, segretario del Pdl, si augura che non siano delle "norme punitive" verso la Chiesa, Casini, leader dell'UDC, la ritiene una linea "ineccepibile", il Pd si è detto totalmente favorevole a questo proposta, l'Unione Europea, oggi tramite il commissario europeo, Almunia, ha fatto le lodi al governo per questa proposta, anche perché devo ricordare che il mancato pagamento ha comportato l'apertura della procedura d'infrazione da parte dell'Italia per aiuti di stato, con la proposta, votata e divenuta legge, la procedura si dovrebbe interrompere.

Un passo in avanti importante verso il dell'Ici da parte della Chiesa cattolica, che si è riusciti a fare solo in questo particolare momento storico e politico, che vede l'Italia guidata da un governo politico tecnico, molto più libero di tutto gli altri governi, dovendo rispondere solo al capo dello Stato Napolitano, e non a clientelismi e accordi politici, anche su questo argomento si è esposto molto, nonostante il fatto che sia, di ispirazione, un governo di centro- centro destra.

Giorgio  Barison

martedì 14 febbraio 2012

No a Roma 2020

Oggi il presidente del consiglio dei ministri, il professor Mario Monti ha deciso, dopo aver consultato tutti i  suoi ministri, che Roma non invierà la sua candidatura come città ospitante dei giochi olimpici per le Olimpiadi del 2020, quindi tra otto anni; questa decisione è stata presa nel penultimo giorno utile per la presentazione della domanda. Questo esito lascia molto insoddisfatti il sindaco di Roma Gianni Alemanno il presidente del CONI Gianni Petrucci e tutti i vertici dello sport italiano.
Io mi trovo d'accordo con Mario Monti, la sua è una scelta saggia e ponderata, presa da chi non deve rispondere all'opinione pubblica alle prossime elezioni, poi in questo periodo di grave crisi economica, in si cerca di risanare i conti e il debito pubblico, Monti ha già chiesto sacrifici ai cittadini italiani. Con i giochi olimpici, visti i casi di recenti di Atene 2004 e di Londra 2012 ( i costi previsti sono raddoppiati se non anche triplicati), il governo sarebbe costretto a chiedere altri sacrifici, a quale fine? Le esperienze precedenti nelle organizzazione di grandi eventi, non sono molto positive: mondiali 90', ha lasciato ecomostri e debiti, mondiali di nuoto 2009, il caso della cricca di Anemone e Balducci, e pensare che Roma per colpa di 30 cm di neve si blocca, come potrebbe sopportare l'organizzazione dei giochi olimpici, il flusso di atleti e turisti.
Lasciamo organizzare le Olimpiadi a chi ne è capace....

Giorgio Barison

lunedì 13 febbraio 2012

Albert Nobbs

Albert Nobbs, è il titolo, Albert Nobbs è anche il nome del protagonista assoluto. Dublino XIX secolo, Morrison's Hotel, un maggiordomo sulla sessantina (Glenn Close), si veste e si comporta come un uomo, nascondendo la sua natura femminile, non per voyeurismo, ma in seguito ad esperienze traumatiche avute in giovane età e per mostrarsi forte e sicura. Albert è sicuro, severo, innapuntabile come cameriere-maggiordomo, col passare degli anni riesce a mettere da parte una discreta somma, per il suo più grande desiderio aprire un piccolo negozietto, una tabaccheria. Il suo segreto però è troppo grande e una sera casualmente un nuovo arrivato il tuttofare Hubert Page, (Jatne Mcteer) lo scopre, ma anche lei è nella stessa condzione. 
Albert prova in ogni modo ad esaudre il suo sogno, avere una vita comune normale: cercando una mooglie, avere un negoziettto, avere una quotidinaità fatta di emozioni vere, ma.....

Film diretto da Rodrigo Garcia, figlio del premio Nobel Gabriel Garcia Marquez, scelto da Gleen Close stessa, per un progetto su cui ha lavorato dal 1982, prima in teatro a New York, poi lavorando alla sceneggiatura, infine nel 2011 è riuscita a farne un film, questo. La vicenda  di Albert Nobbs si basa sulla novella di George Moore, vede nella trasposizione cinematografica  un'interpretazione magistrale di Gleen Close, per cui ha ottenuto la sua sesta nomination agli Oscar, tra pochi giorni sapremo il vincitore. Sulla figura di Gleen Close si basa il resto del cast, tra cui una tanto irriconoscibile Janet Mcteer.  Un film che convince decisamente a tratti, un film sulla auto privazione della propria identità, sulle emozioni non dette, sulla ricerca della "normalità". Albert Nobbs è attualmente candidato a tre premi Oscar: miglior attrice protagonista Gleen Close, miglior attrice non-protagonista Janet Mcteer e miglior trucco.

Voto: 7
Giorgio Barison

domenica 12 febbraio 2012

Violons Barbares

I Violons Barbares sono un originalissimo trio che mescola sonorità europee con quelle  dell'estremo oriente della Mongolia. Ho avuto l'opportunità di ascoltarli ieri sera al teatro Villoresi di Monza nella rassegna Lampi di Musicamorfosi.
Il trio è composto da: Dandarvaanching Enkhjargal, detto Epi, di origini mongole che suona il morin koor, uno strumento dell'antica tradizione mongola, Dimitar Gougov, di origini bulgare, alla gadulca e Fabien Guyot, francese, alle percussioni.
I Violons Barbares si sono formati nel 2010, anno in cui è uscito l'omonimo album, stanno avendo un travolgente successo sopratutto il Francia, Germania e Belgio, quella di ieri sera è la loro seconda data in Italia,  erano infatti stati lo scorso mese di agosto in Sardegna.
Molto di più delle parole, riescono ad esprimere cosa sono davvero i Violons Barbares le loro canzoni,  con la loro forza primordiale che riscalda tutti, che ci fa divertire e sognare
Ecco qui sotto un piccolo assaggio:



Giorgio Barison

sabato 11 febbraio 2012

World Press Photo 2012

La foto qui sopra è di Samuel Aranda, ha vinto il World Press Photo 2012, i cui vincitori sono annunciati ieri. Il World Press Photo, giunto alla sua cinquantacinquesima edizione è uno dei più prestigiosi riconoscimenti del foto-giornalismo al mondo, quest'anno ha visto trionfare una foto scattata nello Yemen, a Sana'a, il 15 ottobre scorso, vediamo una donna, interamente coperta dal nijab, che sorregge un parente ferito in seguito agli scontri contro il presidente Saleh. Una foto per raccontare di tutti i manifestanti che nel corso del 2011 hanno manifestato e combattuto contro i loro regimi in Libia, in Egitto, in Tunisia, in Siria e in Yemen. 
Samuel Aranda è un fotografo spagnolo, classe 1979, ha collaborato con il New York Times, Le Monde, Newsweek.
Giorgio Barison 

venerdì 10 febbraio 2012

Giorno del ricordo

Oggi è il 10 febbraio Giorno del Ricordo, del ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. Questa del 10 febbraio è una data di recente istituzione, solo nel 2004 dopo più di sessantanni dai tragici eventi si è riusciti, grazie ad uno sforzo comune a trovare l'accordo per questa legge.

Oggi e nei prossimi giorni ci sono numerose celebrazioni e mostre, tra le quali vorrei segnalare questa: 
E' "Io ricordo", una mostra organizzata dal Collegio Villoresi San Giuseppe in collaborazione con la società di Studi Fiumani di Roma, la Fondazione Giorgio Perlasca e l'"associazione Senza Confini", con il patrocinio di Regione Lombardia, della Provincia di Monza e Brianza e del Comune di Monza presso il Collegio Villoresi di Monza in via Monti e Tognetti 10, sarà aperta sabato 11 e domencia 12 febbraio dalle 15 alle 18.

Giorgio Barison

giovedì 9 febbraio 2012

London boulevard

Tra i meandri del mio pc ho ritrovato questo film.


Londra 2006. Mitchell (Colin Farrell)  è appena uscito dal carcere dopo tre anni e mezzo per aggressione aggravata, ora vorrebbe farsi una nuova vita, ma i colleghi criminali, tra cui il suo amico fraterno Billy (Ben Chaplin), lo fanno rientrare nel giro: dei ricatti, del pizzo e della malavita londinese. Mitchell prova a cercarsi un lavoro, gli viene così offerto di lavorare come guardia del corpo di una importante stella del cinema e della moda Charlotte (Keira Knightley), che vive con il suo ex fidanzato Jordan. 
Mitchell vive due vite paralelle da una parte si dedica a Charlotte e alla sua protezione, dall'altro è protagonista della malavita. Sì, ora è il protagonista, ma non vuole più essere uno dei tanti, vuole essere un vero "criminale", come lui dice, quindi vuole eliminare il vecchio boss Gant (Ray Winstone). Mitchell aiutato da Jordan proverà a diventare migliore di Gant.......

Un noir violento e ironico, così si può definire "London boulevard", film del 2010 di William Monahan, premio Oscar per "The Departed" di Martin Scorsese, qui per la prima volta dietro la cinepresa, un esordio poco notato dai più, ma che è un film di medio livello, discreto, interessante a suo modo, non eccelso. Violenza e ironia si rincorrono vorticosamente, la violenza ricorda in parte quella di Drive, film del 2011, con Ryan Gosling. Un film che riconferma l'ascesa verso il successo di Colin Farrell.

Voto: 7-
Giorgio Barison

mercoledì 8 febbraio 2012

Tris di Santorum

Tris di Rick Santorum, sì parlo ancora di primarie americane. Rick Santorum, candidato della "destra conservatrice", anti-gay, anti-aborto, ha vinto in tre stati: Minnesota, Colorado e Missouri, il risultato è stato davvero sorprendente, in tutte e tre gli stati Santorum ha vinto con percentuali molto alte sempre  intorno al 40%, in Minnesota con il 44.8%. 
Devo ricordare che con queste tre vittorie Santorum non ha ottenuto alcun delegato per il congresso, dal momento che in Missouri erano puramente simboliche e negli altri due stati i delegati saranno distribuiti  attraverso un congresso che si svolgerà più avanti, sono però risultati che hanno un alto valore in termini di  slancio politico e per incrementare i suoi finanziamenti.
Con questo risultato Santorum ritorna in corsa per la candidatura, rendendo meno sicuro il favorito, finora, Mitt Romney; la terza posizione se la aggiudicata il veterano, di 78 anni, Ron Paul, che ottiene discreti risultati toccando il 27% in Minnesota.
Il prossimo appuntamento importante sarà il super Saturday il 6 marzo quando andranno al voto ben 11 stati.

Giorgio Barison

martedì 7 febbraio 2012

Hugo.

Il grande spettacolo del cinema riasunto in 120 minuti, questo è Hugo Cabret, di Martin Scorsese. Difficile davvero, trovare un difetto, un film, molto di più, per tutti, parte dalle origini di "Viaggio sulla luna" di Melies del 1902 per arrivare al 2012 con l'uso del 3d, onnicomprensivo nel completo senso della parola: storia d'amore, guerra, amicizia, rancore, storia, cinema.

Hugo, è rimasto orfano, il padre, uno dei più importanti orologiai di Parigi, è rimasto coinvolto in un incendio, il suo unico parente rimastogli è Claude, lo zio che lavora alla stazione di Parigi. L'unico ricordo che è rimasto di suo padre è un piccolo automa di acciaio e ferro che nasconde un incredibile segreto. Hugo si destreggia riparando orologi e cercando di scoprire il segreto dell'automa, andando alla riscoperta della storia del cinema di George Melies, quello vero, ora ridotto a giocattolaio qualunque....
Un film unico, pensato interamente in 3 dimensioni, come pochi altri, la qualità è ottima, basato sul best seller per ragazzi ominomo di Brian Selznick, un film che come ricorda lo stesso Martin Scorsese ha voluto fare per far avvicinare al cinema la sua figlia minore di soli 12 anni.
Un giovane protagonista, Asa Butterfied, già visto ne "Il bambino con il pigiama a righe" , molto convincente, affiancato da diversi attori esperti in ruoli minori come Christopher Lee, nel librario, Ben Kingsley, nel ruolo di George Melies, Jude Law, è il padre di Hugo, Richard Griffiths, è Monsieur Frick. 

Film candidato a 11 premi Oscar, primo per numero davanti a "The Artist", le categorie tecniche sono il suo forte, voglio sottolineare l'eccezionale lavoro svolto dagli "italiani" Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo per le scenografie e gli arredamenti che hanno ricostruito interamente la Parigi degli anni 30'. Scorsese ha fatto centro anche questa volta cambiando genere e metodi ma tenendo inalterata la sua forza espressiva.

Un capolavoro per riscoprire il cinema che fu attraverso il cinema di oggi.

Voto: 9
Giorgio Barison

domenica 5 febbraio 2012

Romney, un milionario.

Mitt Romney ha vinto ieri i caucus delle primarie repubblicane in Nevada, vittoria aspettata, qui vinse già quattro anni fa, ha messo a segno comunque un altro punto molto importante nella corsa verso la candidatura ufficiale, corsa che sarà ancora lunga. I dati dicono che Romney ha vinto con il 42,6%, seguito da Gingrich con il 26%, poi da Ron Paul al 18%, chiude Santorum, la sorpresa delle primarie nelle prime settimane di gennaio, con il 13%. 

Mitt Romney però non è un candidato qualsiasi, è una macchina da guerra commerciale, con un patrimonio dichiarato pari a 200 milion di dollari, quanto i patrimoni di tutti gli ultimi otto presidenti degli Stati Uniti  moltiplicati per due, a tutto ciò si aggiunge che è sostenuto dalle maggiori azionisti di Wall Street, un candidato forte e vero.
In caso però di confronto con Barack Obama avrà forse dei problemi per quanto riguarda la sua condotta e le sue idee, Romney infatti è un pastore mormone, la dottrina mormone tra i suoi precetti prevede una famiglia fortemente patriarcale, con la figura della donna lasciata in disparte, le pari opportunità non sono minimamente prese in considerazione, tema che forse gli creerà dei problemi nella corsa per la presidenza in una società come quella americana del 2012.

Giorgio Barison

venerdì 3 febbraio 2012

La promessa

Spesso mi capita di leggere un libro a partire dalla visione dell'omonimo film, anche in questo caso è stato così, mi riferisco ad un film di qualche anno fa, "La promessa", per la regia di Sean Penn, con Jack Nicholson e  Vanessa Redgrave, che si ispira lontanamente all'omonimo romanzo di Friedrich Durenmatt, uno dei più celebri scrittori svizzeri di lunga tedeca. 
Il nocciolo della questione rimane invariato, l'omicidio di una bambina di dieci anni, il colpevole si trova immediatamente e il caso per la polizia si chiude ufficialmente, ma, c'è un ma, un veterano della polizia non è convinto della sua colpevolezza, promette ai genitori della piccola di trovare il colpevole, quello vero. 
Inzia una seconda storia nella storia, la ricerca del vero colpevole tornando indietro, da solo, cerca di farsi giustizia, con l'arma della logica e del ragionamento, un intrico da cui si fa fatica uscire.


Copertina dell'ultima edizione del libro.
Il romanzo, è un racconto lungo, si legge in poco, sa di altri tempi, scritto mezzo secolo fa, una vicenda che appasiona nel profondo come dovrebbe fare un vero "poliziesco". Il comandante Matthai è immerso in un'atmosfera, ricca di monti e lande svizzere, caratteristica del centro Europa, decisamente lontana dalla provincia americana del Nevada presente nel film.
Locandina del film
Il film è un opera cinematografica decisamente on the road, Jerry Black (Jack Nicholson) si ricrea una famiglia per scoprire l'assassino seriale, che per un complesso gioco della sorta riuscirà a scampare dalla giustizia.
Due opere con una base comunque e due declinazioni differenti, che riescono comunque a restituire un senso di giustizia e di valori profondi.

Giorgio Barison