domenica 23 febbraio 2014

Nella foresta verde: Trentham

Il mio viaggio continua, e così dopo aver lasciato Greendale, con quasi un po di dispiacere, eccomi a Trentham, villaggio non troppo lontano dal precedente, ma molto diverso. Ho lasciato i pascoli e le terre aride e sono ora sulle colline verdi delle Highlands, mete di villeggiatura per gli ab
itanti di Melbourne.
Trentham è un piccolo villaggio affascinante con tutto quello che serve: bar, hotel, panetteria storica, posta, immerso nella Wombat forest a circa 100 km d Melbourne.
Io sto svolgendo la mia esperienza di woofing qui presso una famiglia con madre e due gemellini di sette anni. Vivo in una proprietà di circa 12 ettari, con un ampio orto e una fitta foresta che circonda la casa, alimentata solo con energia rinnovabile. Qui le temperature sono più temperate rispetto alle zone costiere grazie ai suoi 600 m di altitudine.
Il posto mi piace abbastanza, avere alla mattina di fronte una distesa di alberi senza fine fa sempre un certo effetto rispetto ale auto e al cemento nostrano e questo grazie al woofing, non lo avrei mai immaginato, un modo diverso decisamente per continuare a viaggiare e conoscere persone nuove. Starò qui per un po', alcune settimane al massimo, il mio tempo qui in Australia non è senza fine e desidero vedere anche altro.
La mia situazione precaria rende più ampie le mie possibilità e mi lascia sempre un po' di libertà di scelta. Mi sto adattando a fare cose che mai avrei pensato, abbandonando molte delle comodità di casa a cui ero abituato, tutto questo con molta facilità.
Seguo quello che avviene in Italia con delusione e smarrimento, il mio sguardo è sempre più alieno, meglio così.

Il viaggio continua, io non mi fermo.

Giorgio Barison

venerdì 14 febbraio 2014

Einaudi a Melbourne

Ieri sera ho assistito al primo concerto di Ludovico Einaudi a Melbourne, presso la Hamer Hall. Il suo debutto assoluto per lui in Victoria, nei giorni scorsi e' stato ad Adelaide e presto sara' a Sydney, in una location incredibile: un teatro da 2661 posti paragonabile ai grandi teatri della musica classica europei come la Royal Albert Hall o La Scala. Un concerto che per qualche ora almeno con la musica mi ha fatto sentire in Italia, infatti proprio un anno fa, il 12 febbraio ero a Milano al teatro degli Arcimboldi a vedere il concerto di Einaudi e ieri dall'altra parte del mondo l'ho rivisto. Le distanze a volte non esistono. Il pubblico australiano e' stato molto caloroso, applausi senza fine e bis ottenuto: il compositore italiano era accompagnato da altri sei musicisti che hanno arricchito la sua musica creando nuove tonalita'.
Un concerto indimenticabile che mi ha fatto provare ottime emozioni in compagnia di mio cugino Brian, lontano dal mio Paese, l'Italia.
Io vado avanti a vivere qui, giorno per giorno, faro' altre esperienze di woofing e mi sto informando per le farm, prendo tutto il meglio ogni giorno.

Giorgio Barison


lunedì 10 febbraio 2014

Lontano dalla città Greendale

La casa dove abito.

E alla fine ho lasciato Melbourne e la cosiddetta civiltà per scoprire un altro pezzo di Australia. Prima o poi dovevo farlo, ormai la città la conoscevo molto bene, fin troppo, dopo quasi tre mesi. Ho scelto di andare a svolgere un'esperienza di woofing. Il WOOF, acronimo di willing workers on organic farms, è un'organizzazione internazionale, presente anche in Italia, ovvero lavoro volontario in fattorie organiche. In realtà è molto di più, è una struttura che permette a giovani e meno provenienti da tutto il mondo di viaggiare nelle zone più rurali in tutto il mondo senza spendere nulla o quasi, basta avere il libro, che vale come iscrizione e poi contattare i woofer host per mettersi d'accordo. Si lavora dalle 4 alle 6 ore al giorno in cambio di vitto e alloggio, ci sono tantissime possibilità diverse, ogni luogo ha delle caratteristiche diverse, dove la parole d'ordine è scambio. Scambio di lavoro per vitto, ma anche di culture, si conoscono culture del posto e si introduce il proprio background di usi, costumi e di lingua.
Io mi trovo a Greendale da una signora anziana di origini scozzesi, suggerita da un mio caro amico conosciuto qui. Si tratta di una casa di mattoni nel mezzo del bushland australiano, campi e forestasono i padroni qui, la proprietà è di circa un ettaro e mezzo, io mi occupo di tagliare l'erba e altri piccoli lavori di giardinaggio.
Sulla stessa via ci sono numerose famiglie con figli, che creano una grande comunità unita pronta ad aiutarsi l'un l'altro. Sto molto bene qui, ma non so per quanto tempo potrò starci. Vivo alla giornata senza programmi a lungo termine, cerco di cogliere il meglio ogni giorno.

Giorgio Barison
Giorgio Barison

mercoledì 5 febbraio 2014

Un viaggio atteso: Hobart

Un viaggio per me atteso è stato quello a Hobart, prenotato addirittura a inizio dicembre, dove sono stato per una settimana da mio zio Ma
rio. Una città e una terra la Tasmania che sembrano e sono molto lontane. Una terra molto isolata dove si è sviluppata una natura unica al mondo. Hobart è una città piccola in confronto alle metropoli Melbourne e Sydney, “solo” 200.000 abitanti, adagiata sulla foce del fiume Derwent e sormontata dalla vetta che misura 1270 metri del Monte Wellington. Io ho esplorato molto la città, visitando il museo della Tasmania e la galleria d'arte, il celebre, qui almeno, Salamanca market con prodotti tipici da tutti lo stato il sabato. Sono poi salito sul Monte Wellington, ascesa in bus e discesa a piedi, una bella camminata piena di riflessioni di dieci chilometri in mezzo alle nuvole basse e alla natura. Non potevo evitare di visitare il MONA, museum of old and new art, l'attrazione più interessante e unica della città, incastonato sulla sommità di una collina tra le rocce, di proprietà di David Walsh, miliardario tasmaniano, che qui ha raccolto tutta la sua raccolta di opere d'arte antiche e nuove e ospita numerose mostre temporanee.
Sono appena tornato ieri sera e già riparto, domani infatti vado a Greendale, a 80 km da Melbourne per fare woofing: lavoro in campagna in cambio di vitto e alloggio, vi spiegherò meglio in seguito. Vado anche perché ormai la città mi stava stretta e mi piace essere in viaggio, conoscere persone e posti nuovi e poi sarà una buona occasione per migliorare l'inglese.
Sono già passati tre mesi da quando sono qui in Australia, dall'altra parte del mondo, un traguardo importante potrei dire, guardo davanti in modo positivo ho ancora alcuni mesi da vivere qui fino in fondo poi ritornerò alla mia vita in Italia, il mio Paese.

Il viaggio continua.

Giorgio Barison