mercoledì 24 aprile 2013

La campagna avanza

Massimo Vaccarino
Ancora pochissimi giorni, realisticamente per l'inizio di settimana prossima, e sapremo con certezza i nominativi di tutti candidati alla carica di sindaco con le rispettive liste. Qualcosa nel frattempo è cambiato, rispetto a quello che dicevo qualche settimana fa, Massimiliano Toffanin non ha finora presentato alcuna lista Forza Seveso, che io sappia, mentre ormai da sabato Clemente Galbiati si è ritirato dalla corsa e ha scelto di appoggiare Roberto Pagani, scelta per certi aspetti decisamente inaspettata, io mi sarei aspettato il contrario, adesso la lista dei I popolari per Seveso dovrà raccogliere di nuovo le firme entro la scadenza per potersi presentare. Ora la candidatura di Roberto Pagani, sostenuto ora da due liste Lista Civica Seveso nel cuore e I popolari per Seveso, appare quella più in ascesa e che potrebbe riservare grandi sorprese.
Mentre anche il Pdl inizia a fare i primi passi predisponendo i locali di una nuova sede non distante da quella di Fratelli d'Italia, sempre in Via San Martino, e allo stesso tempo si fanno sempre più forti le voci di una candidatura di Massimo Vaccarino, ex presidente del consiglio comunale.
Gli altri candidati sicuri proseguono le loro attività in vista del voto, alcuni hanno già reso disponibile il loro programma, come Movimento 5 stelle di Seveso , il candidato Nicola Tallarita, e Fratelli d'Italia con Marco Mastrandrea, mentre Paolo Butti ha reso disponibile il suo nuovo sito per le elezioni.

Giorgio Barison

domenica 21 aprile 2013

Repubblica o monarchia?

Il titolo:"Repubblica o monarchia?" è volutamente provocatorio. Il nostro Paese è e rimane una repubblica parlamentare, ma la rielezione di Giorgio Napolitano, mi ha fatto riflettere molto. Il sistema è stato stravolto, come abbiamo visto negli ultimi due anni i poteri del presidente della  Repubblica di fatto si sono ampliati, un presidente però che viene eletto dai Grandi elettori, non dai cittadini, creando un certo corto circuito nel sistema.
Entrando nello specifico della sua rielezione Napolitano accettando l'incarico ha fatto in parte un sacrificio molto grosso, rimangiandosi le sue parole di qualche giorno fa, quando rifiutava nel modo più categorico una sua rielezione. Constatato questo risultato politico devo però a malincuore registrare che il responso del voto del 24 e 25 febbraio non è stato tenuto in alcuna considerazione. Il voto di milioni di cittadini per un cambiamento della politica, alcuni verso il Movimento 5 stelle, altri per altre liste (Pd- Sel), è stato come esautorato di ogni senso, semplicemente rieleggendo di nuovo chi c'era prima. Non voglio sembrare qualunquista, ma rieleggere di nuovo lo stesso presidente, lo dico ben conscio della necessità di stabilità del Paese, non è un buon segnale, simboleggia la pochezza dei politici nostrani  in questo momento. Adesso sono costretto a guardare avanti, anche se con non troppa fiducia, cosa è cambiato in fondo rispetto a un mese fa? Fino a quando questo bisogno di rinnovamento potrà essere inevaso? Domande per ora senza risposta.
Un governo dovrà essere formato per svolgere almeno le attività più urgenti come una nuova legge elettorale, altrimenti tornando al voto si avrà una 'altra situazione di stallo. Poi siano i cittadini a scegliere di nuovo con, forse, un'arco parlamentare un pò diverso chi dovrà affrontare questo momento difficile. I cittadini devono avere la possibilità di incidere su chi li guida, con il voto intendo, la democrazia non può essere commissariata a tempo indeterminato.

Giorgio Barison

giovedì 18 aprile 2013

Chi sale al Colle?

Oggi alle prime due votazioni per il presidente della repubblica, fortunatamente nulla di fatto. L'inciucio tra Bersani e Berlusconi alla faccia degli elettori di centro-sinistra in rivolta, pronti molti addirittura a stracciare la tessera, è fallito. Per ora. Marini non è stato letto. I critici di ieri sera oggi sono aumentati, meglio così per tutti e per il Paese, e per il Pd, forse dopo oggi esisterà ancora.
Domani dalle 10 ultima votazione a maggioranza qualificata (a quota 672, oggi Marini si è fermato a poco più di 500) poi basterà la maggioranza di 50 % più uno. Pd- Pdl e Scelta Civica, o cosa ne rimane ormai, al terzo voto non sosteranno Marini, per molti si tratterà solo di un voto di transizione in attesa di una presa di posizione chiara dei grandi elettori del Pd. A questo proposito ricordo che dalla quarta votazione il centro-sinistra con qualche voto raccolto sparso potrebbe fare eleggere chi vuole.
Mi auguro quindi che Bersani capisca che con Marini ha perso la faccia di fronte ai suoi elettori, e che la convergenza su Marini con il centro-destra è proprio voltare le spalle al risultato del voto di febbraio. Un voto che chiedeva un cambiamento e non un sindacalista, politicante, democristiano fino in fondo, ben voluto dal Berlusconi, privo di relazioni internazionali e stimata persona come Franco Marini, classe 1933.
Il Pd dovrebbe a mio avviso prendere due strade: 1) decidere in autonomia attraverso un voto con primarie o a maggioranza dentro i Grandi Elettori, in questo caso si fanno i nomi di Prodi e D'Alema, 2) aprirsi e votare una personalità sì vicina al centro-sinistra, ex presidente del Pds, come Stefano Rodotà, proposto dal Movimento 5 Stelle. Questa seconda scelta sarebbe forse più auspicabile se vista con uno sguardo al futuro dei prossimi mesi per un futuro governo chissà. L'importante è che la persona scelta sia un presidente di elevata caratura e non frutto di un accordo per fare contenuto uno e /o l'altro, in questo caso Berlusconi, ma che sorga dai deputati e senatori, che noi cittadini abbiamo eletto.
Grandi Elettori domani scegliete bene.

p.s. Grillo è lì che aspetta in riva al fiume il passo falso definitivo di Bersani per salire al 40%.

Giorgio Barison

domenica 14 aprile 2013

Arrivederci cinema

Il cinema Politeama è chiuso fino a data da destinarsi. Il multisala di Seveso senza aver rilasciato comunicazioni ufficiali ormai da quasi un mese ha chiuso i battenti, ultimo weekend di programmazione è quella del 15-17 marzo scorso, e provando a chiedere maggior informazioni l'unica risposta laconica è che per ora non è prevista alcuna riapertura imminente.
Onestamente dal mio punto di vista di amante del cinema è sempre un piccolo grande dolore la chiusura, mi auguro solo temporanea, di una sala cinematografia. L'idea di un cinema cittadino, a pochi passi da casa, mi ha sempre affascinato e l'ho sempre considerato un privilegio rispetto ad altri.
Il Politeama multisala di Seveso era già rimasto chiuso per alcuni mesi lo scorso anno, dopo il decesso di uno dei due proprietari nel gennaio 2012, era stato poi preso in gestione dai due giovani nipoti eredi carichi di buone intenzioni, tenendo aperto dal giovedì alla domenica. Sono svariati i fim che qui ho potuto vedere: The Avengers, Magnifica presenza, J. Edgar, mi auguro non siano stati gli ultimi.
Rimango in attesa di novità di una pronta riapertura.
Ne parla anche QuiBrianza e Il cittadino del 20/04/12.

Giorgio Barison

giovedì 11 aprile 2013

Un pezzo di storia di Seveso

Ho da poco finito di leggere Vita politica e amministrativa di Seveso 1993-1998: la giunta cassetta, tesi di laurea  a cura di Giorgio Garofalo, un amico, un cittadino di Seveso.
E' stato un viaggio appassionante ripercorrere cinque intensi anni di Seveso, anni che io non conoscevo direttamente essendo al tempo solo un bambino, così come è stato unico leggere di spazi e luoghi che oggi ci sono e un tempo non c'erano ancora: scuole, piazze, palazzetti dello sport. E poi le vicende di molti protagonisti a me ora noti in alcune vesti, e un tempo noti invece con altre, chi come assessore, chi come sindaco, chi come segretario di partito o come candidato. Molti di quei protagonisti ci sono ancora, alcuni anche come candidati sindaco il prossimo 26-27 maggio si veda Clemente Galbiati, altri hanno ormai preferito prendere le distanze, come Cassetta stesso. In definitiva in queste 326 pagine c'è un pezzo importante della storia di Seveso, una storia a noi ancora molto vicina.
L'elaborato è un lavoro molto accurato dalla genesi della lista civica Città futura attraverso l'associazione Il Ponte, la vittoria di Cassetta i suoi atti politici, e aspetto molto interessante è raccontata anche l'intensa vita associativa e folclorica di Seveso, come il Calendimaggio e il comitato Dossi.

Garofalo ha donato una copia della sua tesi alla Biblioteca civica Villa del sole, è prenotabile QUI, anche QuiBrianza ne ha parlato.

Giorgio Barison

martedì 9 aprile 2013

Come un tuono

Una tragedia in tre atti distinti legati da un filo, forse un pò troppo sconclusionati in alcuni passi. Luke Il Bello (Ryan Gosling) è al centro del primo atto. E' un biker acrobatico che campa esibendosi nei circhi, senza una vita regolare, conosce Romina una sera e dopo molto tempo scopre di avere avuto un figlio da lei. Molla tutto e decide senza pensarci troppo che si vuole dedicare al piccolo Jason e alla madre, peccato che nel frattempo Romina si sia legata con un altro uomo. Luke combatte contro una dura realtà per farsi una vita "normale" per suo figlio con risultati troppo alterni, che lo vedranno al centro di rapine e scontri fatali con la polizia.
L'intento del regista è molto ampio e vario: mostrare e descrivere le problematiche interne di diversi personaggi: Luke, Romina, Avery Cross e i due figli. Questo tentativo però nello svolgimento richiede una mole di sotto trame ed eventi che rendono alcune scelte di sceneggiature poco comprensibili davvero, si veda il meccanico con Luke, o l'ambiguità di fondo di Avery. Sotto trame di una America di provincia tremendamente corrotta e dove la giustizia decisamente non trionfa, solo dopo mesi, anzi 15 anni, qualcosa riesce a tornare al suo posto.
Derek Cianfrance, regista e sceneggiatore alla sua seconda prova dopo il quasi cult Blue Valentine, confeziona un film inserendo alcuni tocchi personali, ma che dopo oltre 120 minuti non decolla. Ryan Gosling si riconferma dopo i successi di Drvie e le Idi di Marzo, facendo del suo meglio nei suoi pochi minuti a disposizione; invece Bradley Cooper, qui come Avery Cross, appare un personaggio ambiguo, il cui senso di colpa, visibile, non è mai chiaro fino in fondo. In poche parole un film forte, che alla fine cerca di risalire, ma che lascia troppo poco pathos dentro.

Voto: 6

Giorgio Barison

giovedì 4 aprile 2013

Only god forgives: il trailer red-band

Torno a raccontare di cinema grazie al primo vero trailer di Only god forgives, nuovo attesissimo film di Nicholas Winding Refn con Ryan Gosling dopo l'ormai cult Drive. Il film, a basso budget, soli 5 milioni di dollari, molto probabilmente sarà presentato a maggio al Festival di Cannes, mentre l'uscita in Usa è prevista per il 19 luglio prossimo.
Ecco la sinossi: 
Julian, un inglese che vive a Bangkok, è un uomo rispettato nel mondo criminale. Lui e suo fratello Billy sono infatti i gestori di un club di boxe thailandese che è in realtà una copertura per il traffico di droga a Londra. Quando Billy viene ucciso, la madre Jenna arriva da Londra per riportare indietro il corpo. La donna è a capo di una potente organizzazione criminale ed è abituata ad ottenere esattamente ciò che vuole, sempre. E questa volta ha deciso che vuole regolare i conti lasciando dietro di se una scia di sangue, rabbia, tradimento e vendetta. Fino al confronto finale e alla possibilità di redenzione.



Giorgio Barison