domenica 31 marzo 2013

A caccia di voti

Proprio in questi giorni sto leggendo Vita politica  e amministrativa di Seveso tra il 1993 e il 1998: la Giunta Cassetta, tesi di laurea magistrale a cura di Giorgio Garofalo, un amico autore di un elaborato che racconta un pezzo importante della storia di Seveso. Proprio guardando indietro a circa vent'anni fa si può guardare avanti alle prossime elezioni a Seveso. Ormai mancano meno di due mesi al 26 e 27 maggio, date del primo turno.
Allora ci furono quattro candidati forti, situazione si potrebbe verificare anche tra qualche , mese. I candidati certi finora sono: Daniele Tagliabue della lista civica Sevesoviva, si ripresenta di nuovo dopo il 2008, Massimiliano Albericci, candidato portavoce del Movimento 5 Stelle di Seveso, Paolo Butti, espressione di una coalizione di centro-sinistra si ripresenta dopo l'esperienza del 2008, questa volta forte del sostegno di centinaia di cittadini che lo hanno scelto alle primarie del 13 gennaio scorso, Clemente Galbiati, già sindaco dal 98' al 2008, si ripresenta con la Lista civica I Popolari per Seveso, si dichiara aperto a coalizioni con altre liste, e Nicola Tallarita, ex assessore e vicesindaco dell'ultima "sfortunata" giunta Donati si presenta con la lista Tallarita per Seveso. Negli ultimi giorni hanno ufficializzato la lor candidatura anche Roberto Pagani, espressione di un gruppo di cittadini di Baruccana riuniti in lista civica di orientamento trasversale, alcuni dei quali ex iscritti del Pd, Luca Allievi, sarà il candidato ufficiale della Lega Nord, sarà presentato il 13 aprile, Marco Mastrandrea ha annunciato che sarà candidato di Fratelli d'Italia - Centro Destra nazionale, ed infine Massimiliano Toffanin ha annunciato che con alcuni ex fondatori di Forza Italia, darà vita alla lista civica Forza Seveso. Quindi per ora non c'è che l'imbarazzo della scelta con bene 8 candidati sindaco. Ma molti già oggi si chiedono a chi potrebbe giovare al momento del voto questa frammentazione. Con tutti questi ultimi annunci la campagna elettorale si definisce con tutti i candidati e le rispettive liste, devo anche registrare che l'unico partito che per ora non ha fatto sapere nulla è il Popolo delle libertà.
Tutte le liste hanno tempo fino al 26 aprile per presentare le firme necessarie, circa duecento, per presentarsi,  un compito semplice per nessuno, questo segna il primo passo in vita delle urne.

Giorgio Barison

mercoledì 27 marzo 2013

Non si parla più

Immaginate di essere in un multisala a vedere un film, sala abbastanza piena, film appena uscito in pompa magna, inizia, dopo circa un'ora c'è l'intervallo di dieci minuti circa. In questo momento vedo nella fila davanti a me un gruppo di ragazzi e ragazze adolescenti che non perdono un attimo, tirano fuori il loro smartphone all'ultima moda e lo fissano, controllano gli ultimi aggiornamenti sui social network, i risultati delle partite in corso (per i ragazzi), qualsiasi cosa a costo di evitare di alzare la testa. Come loro si comportano anche molti altri in sala. Tutti sono concentrati verso il piccolo oggetto che hanno nelle loro mani, nulla più. La sala è quasi completamente immersa nel silenzio, gli unici che parlano sono due uomini e una donna sulla trentina che commentano il film e una coppia di nonni che parlano del più e del meno, tutti gli altri, testa china e lavoro intenso di occhi e dita. Nessuno di loro parla, ma perchè non sanno cosa dirsi, o per altre ragioni? Se delle persone fanno delle cose insieme, (in questo caso vedere un film), hanno un rapporto di amicizia, delle passioni, delle esperienze passate comuni, non posso davvero credere che la tecnologia e l'interattività possa far dimenticare tutto questo, la nostra vera vita quella di conversazioni, dialoghi, e far prevalere quella fatta da chat, social network e siti web. E questo può capitarci al cinema, ma anche in qualunque altro locale pubblico, che sia bar, pub, stadio o altro. Siamo così sicuri di non avere più nulla da dire al prossimo? Non è forse il caso di chiederci in che direzione stiamo andando?


Giorgio Barison

venerdì 22 marzo 2013

Il lato positivo

Solo David 0. Russell avrebbe potuto dirigere un film di questo tipo, Il lato Positivo, pieno di umanità, di parole, di crisi del mondo di oggi; in netta contrapposizione a due mega-produzioni come Lincoln e Vita di Pi, senza citare tutti gli altri degli ultimi mesi. E' l'essenza dell'essere umano al centro con la sua decadenza, che qui prende le forme di una malattia psichica: il disturbo bipolare, che io ho avuto modo di conoscere molto da vicino. Il disturbo mentale che prende diverse forme è il motore delle sorti di una famiglia medio americana. Lo sguardo del regista è originale, basato su un libro del 2009 L'orlo argenteo delle nuvole di Quick Matthew, da cui però si discosta in parte, la vista di un paese senza illusioni e senza maestri buoni e maestri cattivi, tutti sbagliano, nessuno è perfetto. Siamo decisamente lontani dall'idea di un certo tipo di società predominante fino a pochissimo tempo fa.                                                                    Una realtà dove Pat ( Bradley Cooper) esce da otto mesi di ospedale psichiatrico per un raptus di violenza con l'amante di sua moglie e cerca ora con immensa fatica di rifarsi una vita. Il suo unico scopo però è ancora quello di ricucire il rapporto con la sua moglie Nicky, da cui deve stare lontano per decreto. In mezzo ad una situazione famigliare intricata entra in scena  Tiffany (Jennifer Lawrence), legata al suo contesto sociale, che gli fornisce una vera possibilità di riscatto e di dimostrare a suo padre un magistrale Robert De Niro e a sua madre ( Jacki Weaver) e soprattutto a Nicky di stare meglio di essere di nuovo in grado di condurre una vita "normale". Ma cos'è una vita "normale"? Pat e Tiffany dovranno competere in un ballo di coppia in una competizione ufficiale, grazie a questa prova la famiglia Solitano si sentirà di nuovo unita, come mai forse prima. 
Un film sulle imperfezioni possono diventare punti di forza di riscatto anche delle persone comuni senza  super poteri. Le interpretazioni di ottimo livello sono state premiate con 3 nominations agli Oscar per Bradley Cooper, Robert De Niro e Jacki Weaver, mentre la giovanissima Jennifer Lawrence, classe 90', ha vinto l'Oscar come miglior attrice. Un film sul lato positivo della vita che può aiutare nei momenti di difficoltà. .

Voto:  8

Giorgio Barison

domenica 17 marzo 2013

Libertà di dissentire

Oggi è il 17 marzo quindi per prima cosa desidero ricordare il 152° anniversario dell'unità di Italia, quest'anno vista la situazione è stato ingiudtamente snobbato.

Tornando all'attualità di questi giorni, ieri durante il ballottaggio tra Schifani, indagato per mafia, e Grasso per eleggere il presidente del Senato alcuni senatori del movimento 5 stelle avrebbero votato proprio per Pietro Grasso, ex procuratore nazionale antimafia e ora senatore del Pd, e non scheda bianca, indirizzo del capo gruppo Vito Crimi. Grillo si è immediatamente scagliato contro i senatori "disobbedienti", chiedendo in maniera non troppo velata la loro ammissione di colpa e dimissioni.
A mio avviso il segreto della scheda è fondamentale, così come l'assenza del vincolo di mandato, i cittadini possono eleggere i parlamentari, uomini e donne, ma una volta eletti non si può pretendere di controllare e sapere precedentemente il loro voto. I cittadini votano per le proposte, i valori espressi, ma è inevitabile e giusto che la politica sia anche lo spazio del compromesso, dei ripensamenti, solo gli stupidi non cambiano mai idea dice Massimo Gramellini.
La libertà di dissentire, la politica è fatta di capi gruppi, di relazioni all'interno di colleghi, di compromessi, di libertà, e non di diktat caduti dall'alto ordinati come in una falange macedone è proprio questo che si dimentica spesso Grillo.

Giorgio Barison

giovedì 14 marzo 2013

Tra papi e presidenti

Sono giorni intensi questi ultimo con notizie positive, ma anche molto negative. Nell'immensa stasi in cui si trovava l'Italia nelle scorse settimane, ieri è stato è eletto il nuovo papa, Jorge Mario Bergoglio, eletto come Francesco I, il capo della Chiesa cattolica. Il Papa è presso la città del Vaticano, enclave nella città di Roma, ha una grande influenza in Italia e nel mondo. Una papa che forse potrebbe segnare un nuovo inizio, il nome scelto promette bene, anche se l'età non agevola, 76 anni, con alcuni lati oscuri che vanno conosciuti, non per infangarlo o giudicarlo, ma per una presa di coscienza e una corretta informazione.
Invece i risultati impietosi delle elezioni nostrane fanno sì che domani inizieranno le votazioni per i presidenti delle camere e c'è il rischio che si voti a maggioranza, quindi alla Camera una personalità indicata dal Pd, mentre al Senato tutto è incerto, il Pd non ha i numeri per eleggere un suo presidente, quindi si può solo aspettare, anche se voci danno la possibilità che sia eletto uno tra Mario Monti o Mauro Mauro.
Dopo questo primo passo martedì 19 Napolitano per prassi inizierà le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari, per ora nessuno ha una maggioranza in Senato, nessuno vuole stare con nessuno, l'immobilità proseguirebbe il Governo Monti. A mio avviso non conta la maggioranza, c'è il bisogno di fare alcuni provvedimenti di emergenza come la nuova legge elettorale, il governo può anche essere tecnico, a scopo solo per alcuni mesi, giusto per arrivare all'autunno per poter rivotare con nuove regole, affinché ci sia una maggioranza parlamentare e politica.

Giorgio Barison

martedì 5 marzo 2013

Roma


Lo scorso fine settimana ho potuto trascorrere tre giorni a Roma, città eterna, la capitale della nostra repubblica italiana.Una città eccezionale dove ogni passo è un pezzo di storia. Sono numerosissimi i luoghi di interesse difficile riuscire a elencarli tutti: il Colosseo, il Vittoriano, i Musei Vaticani e la basilica di San Pietro solo per dirne alcuni. Ma a rendere il viaggio ancora migliore sono le cose inaspettate come il leggero garrito dei gabbiani che ci ricordano la vicinanza del mare e l'arrivo inesorabile dell'estate,  i grandi dipinti scoperti quasi per caso, come la Chiesa di San Luigi ai francesi, in pieno centro, dove sono esposti tre celebri dipinti del Caravaggio ed infine la mostra dedicata al rapporto tra Alberto Sordi e la città di Roma allestita all'interno dell'Altare della patria.
Una città viva, molto caotica e affollata, ma che resta la più importante città italiana per storia, cultura e istituzioni. 


Giorgio Barison