venerdì 3 febbraio 2012

La promessa

Spesso mi capita di leggere un libro a partire dalla visione dell'omonimo film, anche in questo caso è stato così, mi riferisco ad un film di qualche anno fa, "La promessa", per la regia di Sean Penn, con Jack Nicholson e  Vanessa Redgrave, che si ispira lontanamente all'omonimo romanzo di Friedrich Durenmatt, uno dei più celebri scrittori svizzeri di lunga tedeca. 
Il nocciolo della questione rimane invariato, l'omicidio di una bambina di dieci anni, il colpevole si trova immediatamente e il caso per la polizia si chiude ufficialmente, ma, c'è un ma, un veterano della polizia non è convinto della sua colpevolezza, promette ai genitori della piccola di trovare il colpevole, quello vero. 
Inzia una seconda storia nella storia, la ricerca del vero colpevole tornando indietro, da solo, cerca di farsi giustizia, con l'arma della logica e del ragionamento, un intrico da cui si fa fatica uscire.


Copertina dell'ultima edizione del libro.
Il romanzo, è un racconto lungo, si legge in poco, sa di altri tempi, scritto mezzo secolo fa, una vicenda che appasiona nel profondo come dovrebbe fare un vero "poliziesco". Il comandante Matthai è immerso in un'atmosfera, ricca di monti e lande svizzere, caratteristica del centro Europa, decisamente lontana dalla provincia americana del Nevada presente nel film.
Locandina del film
Il film è un opera cinematografica decisamente on the road, Jerry Black (Jack Nicholson) si ricrea una famiglia per scoprire l'assassino seriale, che per un complesso gioco della sorta riuscirà a scampare dalla giustizia.
Due opere con una base comunque e due declinazioni differenti, che riescono comunque a restituire un senso di giustizia e di valori profondi.

Giorgio Barison

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