martedì 31 gennaio 2012

L'arte di vincere - Moneyball

Moneyball lo dico subito non è un film sul baseball. E' molto di più e altro ancora, sarebbe troppo semplicistico ridurlo a film sul baseball.
E' un film su una storia umana, vera, di un uomo che prova a prendersi una rivincita sulla vita, a suo modo.

Usa 2001. Billy Beane, general manager dei Oakland Athletics, grazie al suo operato nel mercato, è riuscito a portare la squadra ala post-season, perdendo però la partita più importante, l'ultima, contro i New York Yankees, a ciò si aggiunge anche che i tre giocatori più rappresentativi in scadenza d contratto lasciano la squadra, lasciando un enorme buco. Inizia una ricerca, di giocatori, di voglia, per ricominciare da capo, Beane (Brad Pitt), vuole rifondare la squadra, ma i fondi sono davvero limitati, dopo i diverbi con gli scout veterani, decide di affidarsi ad un giovane laureato a Yale, Peter Brand (Jonah Hill), che con un metodo innovativo basato sulle statistiche dei giocatori riesce a scoprire numerosi casi di atleti sottovalutati o dimenticati, con cui si potrebbe creare una nuova squadra....
Da questi presupposti Beane crea una squadra, da affidare all'allenatore Art Howe (Philip Seymour Hoffman), che farà molta strada nel campionato del 2002, controvertendo le regole del baseball...

"Papà, sei il mio perdente preferito."  dice la figlia a Beane.

Un film atipico, non sullo sport come tanti altri, anche se è il tema di fondo, è un film sull'etica del lavoro applicata nello sport, si dice che non si deve cedere ai soldi facili, ma proseguire per la propria strada, convinti di potercela fare. Un film intenso, molto meno banale di quanti ci si possa immaginare, con un ottimo Brad Pitt, in un ruolo maturo, un padre di famiglia, per il resto il cast è di buon livello senza grandi eccezioni, Philip Seymour Hoffman si mostra qui nella sua ennesima trasformazione, con un camaleontismo da record.
Film giustamente, a mio avviso, candidato a 7 premi Oscar, tra cui miglior film, miglior attore protagonista, attore non protagonista e sceneggiatura non originale.

Voto: 8
Giorgio Barison

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