martedì 2 ottobre 2012

Reality

Reality, come reality show, titolo emblematico del  nuovo film di Matteo Garrone, il primo dopo Gomorra datato 2008. Un film decisamente originale che andrebbe visto con molto attenzione.

Luciano è un pescivendolo di Napoli con una famiglia numerosa, dopo il ritorno di Enzo dal Grande Fratello, rimane ammaliato dal reality show e un pò per gioco e un pò per cambiare vita partecipa ad un provino.
Giorno dopo giorno, si auto convince che sarà selezionato per entrare nella casa, le sue speranze vengono sempre alimentate dai suoi parenti, specialmente le donne, in modo da illuderlo. Tutti, lui, la famiglia, i vicini, tutta il quartiere sostengono Luciano, ma niente succede, nessuna chiamata arriva.
La paranoia di Luciano invece di diminuire aumenta a dismisura, diventa morbosa: vende la sua pescheria, regala tutto ai poveri, in una escalation senza fine.

Un film Reality onirico e poetico, io lo desidero interpretare come uno spaccato sociologico di una parte del nostro Paese, l'Italia, in questo caso si tratta di Napoli e dei suoi sobborghi. Un ritratto pesante, fatto di piccole truffe, vedasi il robottino, povertà estrema e grandi colori a rendere tutto vivace. Il tema di sottofondo è il reality show Grande Fratello, che avanza fino a colpire lo spettatore. Sempre riguardo il titolo Garrone vuole lanciare un messaggio, la realtà della vita di Luciano svanisce e inizia a confondere la realtà della sua vita con la finzione del Gf  in una spirale pericolosissima. Un film quindi non sui reality show, ma su tutto quello che possono provocare da un punto di vista sociologico ad un italiano medio del meridione.
Garrone dall'altro lato si riconferma un forte autore, che usa la cinepresa come strumento e messaggio, basta osservare l'uso deciso di lunghissimi piani sequenza, fin dalla prima scena, molto felliniani, e poi l'uso dei colori, il mondo in scena è un mondo pieno di vita, nonostante tutto, i colori dei vestiti della festa, dell'ambiente, del quartiere, incorniciati in un clima gioioso e a tratti malinconico.
In conclusione un film che riflette il nostro tempo, si è ormai andati oltre, non più un film sul reality, ma un film sulla perdita della concezione della realtà, merita  una visione attenta e o una seconda visione.

Voto: 7

Giorgio Barison

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