martedì 15 gennaio 2013

Cloud atlas

6 storie per una speranza che là fuori, dopo tutto, ci sia un mondo migliore ad aspettarci ecco Cloud Atlas. Lana e Andy Wachowski dopo lo sfortunato ed incompreso Speed Racer si cimentano con Cloud AtlasL'atlante delle nuvole, corposo romanzo di David Mitchell, con la collaborazione di Tom Tyker ( Profumo). Hanno avuto tutti e tre molto coraggio nel decidere di realizzare la trasposizione sullo schermo di questa lunghissima narrazione, molto frammentaria. Uso la parola coraggio, prima di complimenti o stroncature, perchè la materia è davvero ostica; e la produzione è stata indipendente ed europea, per lo più tedesca, senza grandi studios alle spalle, con un budget nonostante tutto di circa 100 milioni di dollari.
Sono sei storie dal 1849 al 2321 unite da un filo, un elemento della narrazione che si evolve in modo strano ed originale, solo conclusa la visione si può comprendere il quadro di tutte le storie.
Di fronte ad una tale complessità come si poteva temere, il montaggio è l'aspetto più carente, che crea maggiori problemi ad una visione già frammentata che così diventa ancora più di difficile comprensione. Negli episodi ricorrono gli stessi attori, ( Tom Hanks, Halle Berry, Jim Broadbent, Hugo Weaving e Hugh Grant) che grazie a trucco e parrucco si trasformano a volte in modo convincente, altre in modo grottesco e quasi comico, vedasi Hugo Weaving come infermiera attempata e Hugh Grant come anziano ottantenne acciaccato.
Dopo una visione  unga, 171 minuti, ma che non è troppo pesante rimane un film che mi ha emozionato molto, accettando per una volta di mettere in secondo piano alcuni dettagli tecnici importanti come montaggio e make up. Ricordando che come dice il signor Frobischer l'oceano non è che una moltitudine di gocce e in fondo dopo tutto sappiamo che ci sarà un mondo migliore che ci aspetta.

Voto: 7

Giorgio Barison

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