giovedì 13 settembre 2012

Ribelle- The Brave

Brave, per la regia di Brenda Chapman e Mark Andrews, è l'ultimo film Pixar, primo dalla scomparsa di Steve Jobs, ex presidente e fondatore, con una storyline che vuole dare una segnale di svolta rispetto al passato. I registi sono due e sono alla loro prima prova alla regia o quasi e hanno avuto un travaglio complicato con Brave e si vede nel risultato finale.
Come sempre troverete accuratezza nei dettagli più minimi dalle lande scozzesi, fino ai capelli fluenti di Merida, ma manca un tocco magico.

Merida è la primogenita del Re Fergus, il grande re dei clan, nelle terre scozzesi, ed è giunto per lei il momento di scegliere il marito. Peccato che Merida detesti tutte le tradizioni di sua madre ( portamento, conoscenza, gentilezza, bon ton) la regina Elinor, la giovane ama invece tirare con l'arco, cavalcare, ingozzarsi e sfoggiare la sua folta chioma rossa, non proprio le qualità che si addicono ad un'aspirante regine.
Il giorno fatidico giunge, ma Merida decide di rompere le tradizoni causando cosnegurnzwe imeprevebie e quasi fatali con un tocco di magia oscura.

Brave è una fiaba, con un pizzico di emancipazione femminile, c'è l'happy ending, l'ambientazione è originale, la Scozia, la protagonista è una donna, ed è proprio tutto questo ad essere il freno di Brave, il compitino  della fiaba è svolto alla perfezione, ma non riesce ad andare oltre. In Brave in sostanza non si vede il quid in più che ha sempre caratterizzato la Pizar, quella capacità di unire il pubblico di grandi e piccoli, raccontando storie semplici, ma profonde che possano avere più piani di lettura qui manca, peccato, rimane comunque sia sia un film molto gradevole, ma non un capolavoro, vedi Up!.
Prima di Brave, da tradizione c'è un cortometraggio, La Luna, dell'italiano Enrico Casarosa, candidato come miglior cortometraggio agli scorsi Oscar, un prodotto che colpisce molto, breve conciso, una storia poetica di un bambino che con suo padre e suo nonno va a visitare la Luna.
p.s. il mio giudizio è sul film in sè, visto in 2d e non in 3d.


Voto: 7-

Giorgio Barison

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