martedì 20 marzo 2012

Magnifica presenza


Un pizzico di "Sei personaggi in cerca di autore", una spolverata di "Midnight in Paris", un tocco di teatro dell'assurdo, l'occhio di Bunuel,  il consueto protagonista omosessuale dei film di Ferzan Ozpetek, la città di Roma, mescola tutto e ottieni Magnifica Presenza, il nuovo film di Ferzan Ozpetek.

Pietro è un aspirante attore che per mantenersi fa i cornetti nelle ore notturne, la sua vita è stravolta quando giunge nella sua nuova casa, vecchia dimora di una contessa degli anni 30'. La casa non è vuota, c'è qualcun altro oltre  a lui: la compagnia teatrale Apollonio, tutti  pronti come se stessero per andare in scena in "Sogno proibito". 
Pietro (Elio Germano) è l'unico a poter vedere queste presenze, è considerato matto da tutti gli altri, in primis la sua cugina e i vinicini di casa. 
Daprima in difficoltà Pietro con queste presenze, instaura con loro un ottimo rapporto di conoscenza reciproca, loro ancora convinti di essere nel 1943, lui uomo incompreso nel 2012.

Ozpetek torna alla regia dopo Mne Vaganti, con un film che spiazza e non poco, sorpende, ci racconta di fantasmi, di massimi sistemi. Un film per palati forti insomma. Un film che rimane a metà strada, Pietro Ponte non osa fino in fondo, così non fanno nememeno gli attori della compagnia Apollonio, come frenati da qualcosa, Ozpetek poteva osare di più, ma non ha fatto. Rimane un'opera ricca di immaginazione e di fanstasia come servono di questi tempi. 

Voto: 6.5
Giorgio Barison

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