lunedì 12 dicembre 2011

Bugia.

Una ragazza di sedici anni ha denunciato uno strupro ad opera di alcuni cittadini rom, poi successivamente ha cambiato versione e ha detto di essersi inventata tutto. Le sue parole di denuncia hanno avuto un effetto pressochè immediato nella suo quartiere a Torino, è stata fatta una fiaccolata di solidarietà, in primis poi è stato messo a ferro e a fuoco il campo rom, dove si presumeva provenissero i due rom colpevoli. Condanne da parte di tutte le istituzioni a questo gesto infame. Dopo tutto ciò si viene a sapere che la notizia è falsa, ovvero la giovane si è inventata tutto, si è scusata con tutti, ora sarà compito della Porcura dei minori di Torino giudicarla per simulazione di reato.

Analizzando gli eventi con gli occhi distaccati del giorno dopo la situazione è molto peggio di quanto ci si potrebbe immaginare; in che società viviamo se una ragazza di sedici anni, di una famiglia italiana a Torino deve inventarsi uno stupro?
E poi altra riflessione, i mezzi di comunicazione, prima i giornali locali, poi quelli nazionali credo che dovrebbero fare un pò più di attenzione e verificare le fonti delle notizie. Prima di titolare per l'ennesima volta con i rom che "strupano" e "rubano" era meglio pensarci su e non essere così precipitosi.
E' davvero incredibile la velocità dell'odio a volte nelle persone, saputo di questo strupro, poi sconfermato, si è passati in breve tempo alla violenza brutale, dare fuoco al campo rom, ovvero alle case, alla vita di questo gruppo di nomadi, in modo barbarico, azioni che rimandano indietro al Medioevo non al 2011.
Prima di accusare gli altri, lo straniero, facciamoci un piccolo esame di coscienza su di noi.
Giorgio Barison

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