mercoledì 5 dicembre 2012

Moonrise Kingdom

Una favola grottesca e ironica.
Wes Anderson con Moonrise Kingdom torna a un film con attori in carne ed ossa dopo l'esperienza di Fantastic Mr Fox e permette al suo pubblico un divertente salto all'indietro precisamente al 1965. Proprio in quell'anno Sam (Jared Gilman), boyscout ribelle, e Susy (Kara Hayword), ragazzina considerata problematica, progettano insieme una vera e propria fuga d'amore, a soli 12 anni, con il solo aiuto di una canoa, un fucile,  delle provviste, diversi libri, un gatto e poco altro. I genitori dei due ragazzini, il gruppo di boyscout, il poliziotto (Bruce Willis) dell'isola, i servizi sociali (Tilda Swinton) proprio tutti gli abitanti dell'isola di New Penzance nel New England si mobilitano per ricercare Sam e Susy dando vita ad una serie di vicende alterne tra fughe miracolose e tempeste di fulmini. Ma alla fine l'amore trionfa sempre, come nelle favole migliori.
Anderson dimostra qui di essere uno che "ci sa fare" con la cinepresa anche nel tecnologico cinema degli anni 2000, partendo con un'eccellente scena di apertura, dove con una serie di carrellate laterali prima e verticali poi vengono mostrati tutti i luoghi topici del film  in un'unico piano sequenza, molto figurativo in questo.
I due giovani attori si ribellano contro un mondo che per una serie di sfortunati eventi non li può comprendere, ma che infondo non li vuole respingere.
Due particolari da notare gli interventi di un signore con un cappotto rosso che interrompe la narrazione, creando uno strano effetto di straniamento meta filmico, che funge come didascalia dei luoghi delle vicende e poi l'accuratezza e l'adesione della colonna sonora di Alexandre Despalt al film, questo è un assaggio.
Un film dolce e romantico che ti rende più felice quando esci dalla sala.

p.s. ricordatevi di vedere tutti i titoli di coda fino alla fine c'è una piccola sorpresa...

Voto: 8
Giorgio Barison

Nessun commento:

Posta un commento