giovedì 23 gennaio 2014

Vivere la città': Au Open e Arcade Fire

Rafael Nadal saluta gli spettatori.
Vivere un'esperienza all'estero lunga diversi mesi come la sto vivendo io significa anche vivere la città e vivere quello che offre in questo momento vicino ai miei interessi. Seguendo questo filo logico settimana scorsa, giovedì 16, sono stato a vedere una giornata degli Australian Open di tennis, uno dei quattro tornei del Grande Slam. Dopo averlo visto tante volte in tv ho visto il tennis dal vivo. Mentre ieri mercoledì 22 sono andato al concerto degli Arcade Fire, il mio gruppo preferito, alla Sidney Music Bowl.
Vedere i tennisti, le partite di persona è stato bellissimo, molto emozionante, molto più che vederle in tv, e non conta se i miei beniamini vincono o perdono. I campi, tra cui segnalo la sontuosa Rod Laver Arena, sede di molti concerti, l'Hisense arena, e il margaret court, sono inseriti nel grande Melbourne Park. Il caldo e' stato anche un gran
de protagonista, ci sono stati oltre 42 gradi per tutta la giornata, tanto che hanno dovuto interrompere le partite verso le 14. Io ho visto alla Rod Laver Arena Maria Sharapova contro la Knapp, altoatesina, dopo tre ore e mezza di battaglia ha prevalso la russa, poi mi sono spostato sul campo n. 3 per vedere Andreas Seppi contro Donald Young, che ha vinto dopo cinque set e l'interruzione per il caldo, e infine ho finito la giornata con Rafael Nadal contro il giovane australiano, classe 96, Kokkinakis. Il maiorchino ha vinto imponendosi in tre set. Senza sorprese.
Ieri invece sono stato al concerto degli Arcade Fire, gruppo canadese indie rock, forse il mio primo vero concerto all'aperto, si è tenuto presso la Sidney Music Bowl con piu' di diecimila spettatori. E' stata una ottima serata in compagnia di mio cugino Brian. Sicuramente un concerto che non dimentichero' facilmente, gli Arcade Fire sono stati la mia colonna sonora nelle settimane prima di lasciare l'Italia e anche qui li ho ascoltati molto, cosi' sentire Wake Up, cantata a squarciagola, Afterlife e Reflektor e tutti gli altri pezzi e' stato unico. 

Oggi e' gia' un altro giorno e riparto, nessuna novita' per il lavoro, quindi dopo la breve trasferta a Hobart, torno il 4 febbraio, penso che andro' in farm a fare woofing. Ormai e' diverso tempo che sono qui e sto iniziando a valutare le mie priorita' e cosa preferisco fare nel tempo che mi resta qui lavoro o non lavoro.

Giorgio Barison  

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