Il monastero è un punto di riferimento fondamentale per il piccolo villaggio, un baluardo di civiltà, di pace, di fratellanza.
I monaci, otto per la precisione, sono guidati da Padre Christian, che è molto restio a permettere una difesa militare del monastero, così proseguono nelle loro attività di tutti i giorni: l'orto, la preghiera, le messe, il centro medico aperto a tutti.
Il loro animi si fanno sempre più cupi, padre Christophe teme per la sua vita, così come altri, la tensione in tutta la regione è molto alta, il prefetto invita i monaci ufficialmente ad abbandonare il monastero e a tornare in Francia, ma il loro rifiuto è secco. La brutalità umana non si fermò nemmeno di fronte alla preghiera.
Uomini di Dio è un film del 2010, vincitore del Gran Prix al Festival di Cannes e grande successo al bottheghino rancese. Un film lontano dai fasti, quieto nei suoi protagonisti, un piccolo gruppo di monaci, in un Paese ex colonizzato, l'Algeria. Una vicenda, poco nota, ancora con diversi punti interrogativi, che fa riflettere in modo inedito. La fede continua ad essere un baluardo sempre, un rifugio sicuro contro la violenza. Non esiste un solo Islam, ma diversi modi di intenderlo.
Voto: 7.5
Giorgio Barison
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