Un viaggio per me atteso è stato
quello a Hobart, prenotato addirittura a inizio dicembre, dove sono
stato per una settimana da mio zio Ma
rio. Una città e una terra la
Tasmania che sembrano e sono molto lontane. Una terra molto isolata
dove si è sviluppata una natura unica al mondo. Hobart è una città
piccola in confronto alle metropoli Melbourne e Sydney, “solo”
200.000 abitanti, adagiata sulla foce del fiume Derwent e sormontata dalla
vetta che misura 1270 metri del Monte Wellington. Io ho esplorato
molto la città, visitando il museo della Tasmania e la galleria
d'arte, il celebre, qui almeno, Salamanca market con prodotti tipici
da tutti lo stato il sabato. Sono poi salito sul Monte Wellington,
ascesa in bus e discesa a piedi, una bella camminata piena di
riflessioni di dieci chilometri in mezzo alle nuvole basse e alla
natura. Non potevo evitare di visitare il MONA, museum of old and new
art, l'attrazione più interessante e unica della città, incastonato
sulla sommità di una collina tra le rocce, di proprietà di David
Walsh, miliardario tasmaniano, che qui ha raccolto tutta la sua
raccolta di opere d'arte antiche e nuove e ospita numerose mostre
temporanee.
Sono appena tornato ieri sera e già
riparto, domani infatti vado a Greendale, a 80 km da Melbourne per
fare woofing: lavoro in campagna in cambio di vitto e alloggio, vi
spiegherò meglio in seguito. Vado anche perché ormai la città mi
stava stretta e mi piace essere in viaggio, conoscere persone e posti
nuovi e poi sarà una buona occasione per migliorare l'inglese.
Sono già passati tre mesi da quando
sono qui in Australia, dall'altra parte del mondo, un traguardo
importante potrei dire, guardo davanti in modo positivo ho ancora
alcuni mesi da vivere qui fino in fondo poi ritornerò alla mia vita in
Italia, il mio Paese.
Il viaggio continua.
Giorgio Barison
praticamente ti fai un anno senza l'inverno, ma praticamente quest'anno l'abbiamo saltato anche noi, poco freddo, niente neve, solo tanta acqua. alla prossima
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